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Data: 18/04/2018

25 aprile: in Abruzzo l’omaggio di Sergio Mattarella

25 aprile: in Abruzzo l’omaggio di Sergio Mattarella
Il capo dello Stato a Taranta Peligna al sacrario della Brigata Majella

Sarà con Sergio Mattarella che l'Abruzzo il 25 aprile festeggerà il 73° anniversario della Liberazione. Una visita, quella del Presidente della Repubblica, che in questa regione assume un significato particolare anche per il luogo che Mattarella visiterà: Taranta Peligna, in provincia di Chieti, dove il Sacrario di guerra della Brigata Majella celebra il coraggio di quei giovani partigiani che si batterono per la libertà, difesero i loro paesi e partendo dall'Abruzzo risalirono con gli alleati la penisola che andava liberandosi.
Un esempio e un simbolo attualissimo dunque, la Brigata Majella, che il Presidente onorerà in una giornata che lui stesso, un paio di anni or sono, ha definito con queste parole: «Il 25 Aprile è una festa che appartiene a tutti gli amanti della libertà. È su questa data che si fonda, anzitutto, la Repubblica. Il 25 aprile 1945 e i giorni immediatamente successivi segnarono il ritorno alla democrazia in Italia, la sconfitta del nazifascismo in tutta Europa, la possibilità che essa si sviluppasse in pace».
Fu una rivolta, quella dei patrioti, che anche in Abruzzo alimentò sentimenti forti e accese diverse fiamme: ne potremmo ricordare più di una (come potremmo ricordare tanti massacri di civili inermi) ma ci limitiamo a quella iniziale di Bosco Matese, sui Monti della Laga, una trentina di chilometri da Teramo, dove centinaia di cittadini, antifascisti, soldati italiani, prigionieri di guerra e internati stranieri parteciparono a quella che Ferruccio Parri definì la "prima nostra battaglia in campo aperto".
Tornando al Sacrario di guerra della Brigata Majella, fu voluto dal comandante Ettore Troilo (che morì prima di vederlo) e inaugurato il 6 maggio 1976, oltre trent'anni dopo la fine della guerra e lo scioglimento della formazione partigiana sull'altipiano di Asiago. Il Sacrario non conserva i corpi dei patrioti morti in combattimento, che riposano nei cimiteri dei loro paesi, ma i nomi e le fotografie. Si trova su uno sperone roccioso della Majella, affacciato sulla vallata dell'Aventino, da dove si scorge Palombaro, il paese dove la "Banda di Palombaro" si stabilì poco dopo l'8 settembre 1943. Ufficiali dell'esercito di stanza a Chieti e diversi civili che scelsero di contrastare i tedeschi e proteggere la fuga dei militari inglesi attraverso la Majella da Sulmona: uno dei "Sentieri della libertà" dove si mise in salvo anche il sottotenente Carlo Azelio Ciampi.
"Ma gruppi di giovani resistenti andavano formandosi un po' dovunque - ci ricordano gli studiosi della storia abruzzese - Uno dei primi e più consistenti fu a Civitella Messer Raimondo, dove a fine novembre '43 una trentina di persone si organizzò per evitare la distruzione del paese da parte dei tedeschi. I civitellesi, animati da Luigi D'Orazio, antifascista e combattente della Grande Guerra, e da Francesco Di Lullo, maresciallo di marina, presero contatti a Casoli con militari neozelandesi che vi erano arrivati la sera del 3 dicembre. Seguirono scontri vittoriosi con i tedeschi e il comando delle azioni fu del maggiore Lionel Wigram, ucciso un paio mesi dopo nella sfortunata battaglia di Pizzoferrato. Il successo di questi scontri comunque convinse gli inglesi ad armare gli insorti italiani, sempre più numerosi e provenienti da vari paesi dell'Aventino, capeggiati da Ettore Troilo, e si ebbe la nascita del Corpo Volontari della Majella a Casoli, nel castello ducale, il 10 gennaio 1944". È una data fondativa che corregge quella iniziale del 5 dicembre 1943 (l'arrivo di Ettore Troilo, Vittorio Travaglini e Antonio Manzi a Casoli), sta di fatto comunque "che i patrioti civitellesi confluirono nella Brigata Majella il 16 febbraio, a Corpisanti di Lama dei Peligni, più o meno negli stessi giorni dei patrioti di Gessopalena capeggiati da Domenico Troilo, che assunse il ruolo di vice comandante". Una storia di uomini e ragazzi che Sergio Mattarella onorerà il 25 aprile a Taranta Peligna e quindi al castello di Casoli.

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P.S. In allegato il manifesto della manifestazione nazionale organizzata a Milano da sindacati, partiti, associazioni e movimenti


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