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Data: 22/12/2014

Ammortizzatori sociali, la solidarietà non evita gli affanni delle famiglie

Ammortizzatori sociali, la solidarietà non evita gli affanni delle famiglie
La Fiom Abruzzo invita la Regione ad avviare una riflessione sull'integrazione al reddito

<Stretti nella morsa di una crisi iniziata 8 anni fa e della quale ancora non si intravede l'uscita, i lavoratori abruzzesi si trovano a fare i conti con un crollo dei salari dovuto al ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali, che sempre più spesso rappresentano la principale fonte di sostentamento di intere famiglie. La legge finanziaria 147-2013 aveva previsto l'aumento della misura di integrazione salariale per il ricorso ai contratti di solidarietà. La legge di stabilità 2015, pur estendendo i contratti di solidarietà alle imprese sotto 15 dipendenti, sembra riportare la percentuale di integrazione salariale al 60%. Questa scelta, se confermata, rischia di compromettere ulteriormente i redditi dei lavoratori e delle loro famiglie>.

Inizia così l'appello che Alfredo Fegatelli, segretario della Fiom abruzzese, rivolge alla Regione Abruzzo per cercare di individuare qualche intervento che aiuti a sostenere i redditi dei lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali, a cominciare da quelli coinvolti dai contratti di solidarietà. Un intervento che altre regioni finanziariamente più robuste della nostra hanno già potuto mettere in campo e sul quale la Fiom regionale invita a riflettere nel momento in cui il reddito e il potere di acquisto delle famiglie sono scesi spesso al di sotto del minimo necessario.

<Prendendo atto del precario stato di equilibrio che continuerà a caratterizzare la vita quotidiana degli abruzzesi almeno per i prossimi mesi - continua il segretario dei meccanici - è auspicabile un intervento della politica regionale volto a sostenere il reddito dei lavoratori, riconoscendo in questa scelta un modo per contenere la crisi dell'intero sistema economico regionale al fine di rilanciare le attività. Negli anni passati alcune regioni italiane, come la Toscana e la Lombardia, hanno sperimentato con successo meccanismi di sostegno al reddito prevedendo integrazioni salariali agli ammortizzatori sociali, in particolare verso i contratti di solidarietà, che costituiscono lo strumento più efficace per evitare la perdita di posti di lavoro attraverso la redistribuzione delle attività. Facendo tesoro di queste positive esperienze di altri territori - conclude Fegatelli - la Fiom regionale invita la politica abruzzese ad aprire una riflessione al fine di sostenere uno strumento che evita i licenziamenti e costruisce le basi per la ripresa produttiva delle imprese>.


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