Data: 15/02/2014
Ancora nuvole all’orizzonte: poche assunzioni nelle aziende abruzzesi
Il rapporto del Cresa: saldo negativo tra ingressi e uscite, in tre mesi 1270 occupati in meno
Altro che "ripresina" all'orizzonte. Il cielo resta plumbeo e a consolarsi non basta neppure il fatto che il Pil nazionale (ultimo trimestre 2013) dopo due anni consecutivi di arretramento è cresciuto dello 0,1%. Fatto è che il lavoro resta un auspicio e una speranza più che una priorità, e che agli annunci va fatta seguire una politica per la crescita e l'occupazione che riduca le tasse sul lavoro e rilanci i consumi interni. Altrimenti le aziende continueranno a fornire numeri come quelli diffusi dal Cresa, il centro studi economico-sociali delle Camere di commercio abruzzesi, secondo il quale le imprese di questa regione nei primi tre mesi del 2014 perderanno 1.270 lavoratori, il saldo negativo tra 3.400 assunzioni programmate e 4.670 uscite. Un dato molto più pesante dell'anno scorso, quando la riduzione percentuale prevista sugli occupati fu tre volte inferiore. Il Cresa dunque, che si avvale delle rilevazioni del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro, spiega che oltre due terzi delle assunzioni previste (il 69%) avverrà utilizzando contratti di lavoro dipendente, mentre il resto saranno contratti di somministrazione, di collaborazione, a progetto ed altre modalità di occupazione indipendente. Tutto ciò a conferma che il lavoro dipendente risulta penalizzato (-2010 unità) a vantaggio delle partite Iva, al punto che rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso le assunzioni di lavoratori dipendenti scendono di circa il 28%, con un calo ancora più accentuato (-38%) in provincia dell'Aquila. Così, detto che in nessuna delle quattro province abruzzesi il saldo assunzioni-uscite sarà positivo, è in quella di Chieti che si prevede il maggior numero di entrate al lavoro (960) e il maggior numero di assunzioni di personale dipendente (630). Circa le tipologie contrattuali, la maggior parte delle assunzioni abruzzesi (59%) sarà a tempo determinato (il 27% in meno rispetto a un anno fa), il 30% a tempo indeterminato e l'11% con altre modalità contrattuali, apprendistato compreso. Le assunzioni a tempo indeterminato inoltre sono più numerose a Pescara (il 39% del totale provinciale) e Chieti (34%), mentre quelle a tempo determinato prevalgono a Teramo (67%) e le altre modalità contrattuali all'Aquila (15%). <La principale motivazione che spinge le imprese ad assumere a tempo determinato - spiegano al Cresa - è la copertura di picchi di attività (19% delle assunzioni totali), le attività e lavorazioni stagionali (18%) e lo svolgimento di un periodo di prova (15%), mentre la sostituzione temporanea di dipendenti ha un peso molto inferiore (7%). Inoltre la copertura di picchi di attività prevale nella provincia di Teramo (24%), lo svolgimento di attività stagionali in quella dell'Aquila (28%) e il periodo di prova nel Chietino (22%)>. Circa i settori che prevedono nuovi ingressi, è il comparto dei servizi a primeggiare, con il 61% delle assunzioni di lavoratori dipendenti, il 7% in più rispetto al primo trimestre dell'anno scorso. Prevalgono in particolare il turismo e la ristorazione (18% delle assunzioni), seguiti dal commercio e dai servizi alle persone (14% ciascuno). L'industria invece assorbirà il 39% dei nuovi ingressi, sette punti in meno dell'anno scorso, con punte più alte nel Teramano (il 57% delle assunzioni in provincia) e Chieti, dove il meccanico e l'elettronica contano il 22% dei nuovi accessi. All'Aquila invece vanno meglio turismo e ristorazione, a Pescara i servizi alle imprese. Un altro problema da sottolineare è che le aziende trovano difficile reperire i profili e le capacità professionali che servono (non si trova l'11% delle figure richieste), un problema ancora più sentito all'Aquila, dove i "posti" sguarniti toccano il 20% delle richieste. Allo stesso tempo, tuttavia, accade anche il contrario, ovvero diminuisce la richiesta di esperienze specifiche (succede nel 58% delle assunzioni, dieci punti in meno di un anno fa) con l'eccezione della provincia di Chieti, dove un'esperienza specifica viene richiesta nel 63% dei casi. Inoltre questo requisito è considerato più importante dalle aziende di costruzioni (85% delle assunzioni) e in quelle che forniscono servizi avanzati alle imprese (83%). Tra le figure professionali più richieste in Abruzzo ci sono cuochi e camerieri (340 assunzioni programmate), operai metalmeccanici ed elettromeccanici (290), commessi ed altro personale qualificato nelle attività commerciali (220), operai specializzati nell'edilizia e nella manutenzione degli edifici (210). Nonostante l'opera di ricostruzione post-terremoto, il Cresa rileva che in provincia dell'Aquila non sono gli operai edili i lavoratori più richiesti, bensì i cuochi e i camerieri (190), mentre a Teramo e Chieti servono operai metalmeccanici ed elettromeccanici (120 e 130) e a Pescara cercano commessi ed altro personale qualificato nel commercio (90). Guardano all'età dei nuovi assunti, il 55% del totale sono giovani sotto i 30 anni, più richiesti in provincia di Chieti (68%) e meno all'Aquila (45%). Il settore che più cerca i giovani è quello commerciale (il 47% dei neo assunti non raggiungono i 30 anni) seguito dall'industria metalmeccanica (43%). Aumentano inoltre le assunzioni femminili, che in questa regione toccano il 45% e crescono di 13 punti rispetto al primo trimestre di anno fa, con la città dell'Aquila in testa alle opportunità lavorative offerte alle donne (64% del totale provinciale). Per concludere un cenno al livello di istruzione, laddove su 2.330 assunzioni di lavoratori dipendenti programmate in questo trimestre circa 220 riguardano laureati e 1.190 diplomati, una media poco superiore a quella nazionale. Tra le province spiccano Chieti e Teramo, dove la quota di laureati e diplomati supera la media regionale e tocca rispettivamente il 66% e il 63%. |
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