Marco: è questo il suo nome, un giovane lavoratore di soli 33 anni, uno dei tanti, troppi lavoratori che si svegliano presto la mattina, escono per recarsi a lavoro per garantirsi un minimo di reddito e alla sera non varcano più la soglia di casa, dove i propri cari attendono il rientro.
E' la storia di tanti lavoratori e di tante lavoratrici che abbiamo imparato quasi ad ignorare tanto il numero di morti sul lavoro è alto nel nostro paese civile e moderno, oltre 470 vittime sul lavoro da gennaio 2018 e ben 4 morti e un ferito grave solo il 21 agosto. Marco era un giovane lavoratore modello e volenteroso, che negli ultimi mesi incuriosito dalla nostra organizzazione si era iscritto insieme ai colleghi con la voglia di migliorare le condizioni lavorative all'interno dell'azienda per la quale lavorava, la Asla srl di Lama dei Peligni.
Stiamo vivendo un periodo storico fatto di priorità ed emergenze che non vengono stabilite nel vero interesse della società: cosa può esserci di più importante del garantire il ritorno a casa di un figlio, di un papà, di una mamma? Tanti proclami e pochi fatti, tutti i giorni muoiono persone sul lavoro, ne muoiono così tante che oramai non fanno più notizia e quelle poche volte che ne veniamo a conoscenza ne restiamo dispiaciuti per qualche misero minuto senza nemmeno prenderci il tempo per riflettere sull'accaduto, per chiederci come mai muoiono così tante persone sul lavoro.
Viviamo in una società con un mercato del lavoro talmente "moderno e attuale" che a forza di tagliare le spese per rendere le aziende più competitive, o mettendole in concorrenza al ribasso per poter strappare gare e appalti a basso prezzo, non ci si chiede dove effettivamente questi tagli andranno a colpire: quasi sempre la sicurezza o il salario, se non entrambi.
Marco era originario di Pescocostanzo, è morto all' ospedale di Siena lontano da casa, è rimasto folgorato mentre lavorava alla sostituzione di un palo della linea elettrica durante una trasferta ad Arezzo, dove la sua azienda aveva vinto una gara. La Fiom di Chieti e la Fiom Abruzzo si stringono al dolore della famiglia, di tutti i cari e dei colleghi di questo giovane ragazzo. Nell'attesa che la dinamica dell'incidente sia più chiara e che le indagini stabiliscano e attribuiscano responsabilità in merito all'incidente, nel caso ce ne fossero, la Fiom di Chieti attraverso il funzionario Andrea De Lutis dichiara una giornata di sciopero delle maestranze della Asla Srl per il giorno 23 agosto 2018.
Fiom Chieti e Fiom Abruzzo