La Corte di Cassazione ha sospeso, con effetto immediato, le operazioni relative al referendum sul lavoro promosso dalla Cgil e che avrebbe dovuto svolgersi il 28 maggio. Una decisione presa come noto dopo la conversione in legge, avvenuta in Senato il 19 aprile, del decreto che abolisce le norme su voucher e appalti.
Il referendum dunque non si terrà più, come ha ratificato oggi l'Ufficio centrale della Cassazione, sicché il capo dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Viminale - come informa il ministero dell'Interno - ha diramato la relativa circolare ai prefetti, che dovranno darne comunicazione a tutte le istituzioni e gli uffici interessati sui territori.
Di <un Paese un po' migliore di come l'avevamo prima>, di <risultato importante> e di <una giornata di festa> aveva già parlato Susanna Camusso. Per la Cgil la conversione del decreto è stato un primo grande traguardo, che non esaurisce però gli obiettivi generali della campagna messa in campo dal sindacato e che oggi si prefigge la trasformazione in legge della Carta dei diritti universali, una legge d'iniziativa popolare sostenuta da una grande mobilitazione.
E' per questo che l'azione della Cgil non si fermerà: <Siamo tranquilli e confermiamo che non smobiliteremo - afferma infatti la segretaria generale - Abbiamo già diversi appuntamenti importanti: dal 25 aprile ("la festa non si vende"), al 1° Maggio, che celebreremo a Portella della Ginestra per ricordare la strage di 70 anni fa. E poi il 6 maggio, quando scenderemo in piazza a Roma per rilanciare la nostra sfida per i diritti, che non si concluderà finché la Carta universale non sarà legge, finché cioè non avremo riscritto il diritto del lavoro in questo Paese>.