Il governo con la legge 30 dicembre 2018 n.145 ("Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021") ha modificato pesantemente la normativa sugli appalti, pertanto le stazioni appaltanti - in deroga all'articolo 36, comma 2, del medesimo codice - possono procedere all'affidamento di lavori di importo pari o superiore a 40.000 euro e inferiore a 150.000 euro mediante affidamento diretto previa consultazione, ove esistenti, di tre operatori economici.
Premesso che indebolire le regole indispensabili a preservare la trasparenza, la libera concorrenza e la legalità rappresenta un gravissimo errore, chiediamo che le stazioni appaltanti riflettano sull'opportunità di utilizzare questa deroga, considerato che non presenta un carattere di obbligatorietà. I rischi che si corrono nel nome di una fantomatica semplificazione non sono infatti di poco conto, poiché si introducono elementi di opacità e scarsa trasparenza penalizzando chi opera sul libero mercato in concorrenza e scaricando sui diritti dei lavoratori le conseguenze. Non si realizzerà alcun beneficio, sul fronte della qualità della prestazione, ripristinando un meccanismo di discrezionalità nelle scelte della Pubblica Amministrazione, si correrà il rischio di un sostanziale avanzamento di un sistema fiduciario che privilegerà le cosiddette clientele e fenomeni che hanno dato esiti disastrosi anche sul fronte della corruzione e delle infiltrazioni malavitose nelle aree colpite dal sisma, che tra l'altro hanno già altre regole rispetto al codice degli appalti.
Il governo ha motivato la promulgazione di questa deroga per rilanciare un settore, quello delle costruzioni, in piena crisi ormai da troppo tempo. È una ragione poco condivisibile considerato che in Abruzzo avremmo tanto lavoro edile: circa 12 miliardi di euro per terminare la ricostruzione post sisma 2009, 1,5 miliardi per la ricostruzione post terremoto 2016-17, 1,5 miliardi definiti dal Master Plan, 4,5 miliardi relativi al PEF (Piano economico-finanziario) di Strada dei Parchi, e poi ci sarebbero altre opere definite da altri progetti come scuole sicure, riqualificazione delle periferie, Anas, Beni culturali, ecc.
Eppure i cantieri non si aprono! Perché? Forse dovrebbero essere altri gli interventi quando le stazioni appaltanti, che si trovano di fronte alle nuove sfide rappresentate dalla digitalizzazione dei processi informativi (BIM) prevista dal decreto 1° dicembre 2017 n. 560 e che rivoluzionerà il metodo di lavoro e l'organizzazione interna, continuano ad operare con un numero di operatori fortemente sottostimato che si aggraverà a causa del blocco del turn-over, altro gravissimo errore compiuto dal governo, mentre i processi di accorpamento delle stazioni appaltanti non si stanno avviando.
Per parte nostra chiediamo con forza che il governo metta subito l'Ufficio Speciale dei Comuni del Cratere (USRC) e l'Ufficio Speciale della Ricostruzione del Comune dell'Aquila (USRA) in condizioni di far ripartire la ricostruzione post sisma 2009, che semplifichi le procedure della ricostruzione post sisma 2016-17 rendendole omogenee con le regole della ricostruzione 2009, e che potenzi l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Abruzzo (USR), poiché lavorare 12mila pratiche con soli 29 operatori è umanamente impossibile, che sblocchi i finanziamenti per la A24 e la A25 con il completamento del progetto MISU pari a 192 milioni (per la messa in sicurezza) e approvi il PEF di Strada dei Parchi, che acceleri le procedure per l'apertura dei cantieri del Master Plan, del progetto scuole sicure e dei dissesti idrogeologici.
Riteniamo inoltre che la Regione Abruzzo debba prendere in considerazione l'idea di stipulare con Cgil Cisl Uil un protocollo sugli appalti, così come proposto, per rafforzare la legalità attraverso le azioni sinergiche utili per applicare meglio la legislazione vigente. È necessario che questa proposta diventi operativa al più presto per dare risposte concrete alle richieste del settore che chiede garanzie, poiché sul versante dei diritti dei lavoratori e sull'esecuzione dei lavori il mutato quadro legislativo rischia di compromettere ulteriormente uno scenario già molto preoccupante.
Segreteria Cgil Abruzzo Molise Segreteria Fillea Cgil Abruzzo Molise