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Data: 12/12/2013

Appalti scolastici: in Abruzzo 850 lavoratori a rischio

Appalti scolastici: in Abruzzo 850 lavoratori a rischio
Stipendi tra i 300 e gli 800 euro, ma i tagli continuano

<La vertenza degli appalti di pulizia e sorveglianza nelle scuole sta assumendo un carattere drammatico e circa 24000 lavoratrici e lavoratori occupati su tutto il territorio nazionale, di cui 850 circa in Abruzzo, dal 1° gennaio 2014 rischiano di perdere il posto di lavoro per effetto dei tagli delle risorse finanziarie da parte del Ministero per l'istruzione o di avere una forte riduzione dell'orario di lavoro e conseguentemente del salario>.

A denunciare l'ennesimo rischio di emorragia di posti di lavoro è Luca Ondifero, segretario generale della Filcams Abruzzo, che racconta storie che si credeva avviate a conclusione e che tuttavia, per l'ennesima volta, tornano ad agitare la vita dei protagonisti e delle famiglie.

Il segretario della Filcams in particolare si riferisce a circa 850 lavoratori della scuola, per gran parte donne, che percepiscono stipendi davvero risicati (tra i 300 e gli 800 euro mensili) spesso in famiglie dove non ci sono altre entrate economiche. Redditi che nel corso degli anni sono stati già ridotti <a causa di tagli effettuati dai governi precedenti e attenuati solo in parte dal ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga, peraltro senza un'adeguata copertura finanziaria per l'ultimo quadrimestre del 2013, e con tante incertezze per il 2014>.

Quelli coinvolti sono lavoratori appartenenti a due gruppi distinti, i cosiddetti "ex Lsu" e quelli degli "appalti storici", stabilizzati dal 2001 grazie alle leggi dello Stato che hanno permesso l'assunzione diretta in cooperative e aziende che gestiscono i servizi di pulizia e sorveglianza nelle scuole. <Un esercito di lavoratrici e lavoratori - afferma il sindacalista - spesso invisibili ai cittadini nonostante nella scuola pubblica in questi anni si sia già registrata la riduzione di finanziamenti per diversi miliardi di euro>, e nonostante il fatto che costoro <hanno reso quantomeno dignitose e accettabili le condizioni igienico-sanitarie, nonché di sicurezza, in migliaia di plessi scolastici che ora rischiano di precipitare nel degrado>.

Perché accade? Ondifero spiega che <le imprese che attualmente gestiscono il servizio hanno già avviato le procedure di licenziamento collettivo, dunque dal 1° gennaio 2014 è previsto il subentro delle nuove aziende aggiudicatarie delle gare di appalto con il sistema CONSIP, gare che non solo prevedono ulteriori tagli delle risorse ma che ci risulta siano state aggiudicate al massimo ribasso>.

Se l'obiettivo è risparmiare a tutti i costi, anche sul lavoro e sulla qualità del servizio, tocca al governo e alla politica assumersi la responsabilità di quel che accade. Quello che tuttavia va fatto rapidamente è <dare una risposta occupazionale e reddituale a queste lavoratrici e lavoratori, impedendo l'entrata in vigore delle condizioni previste dalle gare di appalto in essere e trovando soluzioni idonee ad evitare che altri 24000 lavoratrici e lavoratori (850 dei quali abruzzesi) finiscano nel baratro della povertà e del disagio sociale>. Tutte richieste che i lavoratori degli appalti delle scuole hanno rivolto alla politica, con un corteo fin sotto il Ministero dell'Istruzione.


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