Skip to main content

Data: 25/06/2013

Approvata la legge per le emergenze, all’Abruzzo 1,2 miliardi

Approvata la legge per le emergenze, all’Abruzzo 1,2 miliardi
Per la ricostruzione ci vorranno 10-12 miliardi, gli enti locali chiedono norme come per l’Emilia

Nei giorni scorsi la Camera dei deputati, con 383 voti a favore e 154 contrari, ha dato il via libera alla conversione in legge del decreto sulle emergenze, che tra l'altro stanzia 1,2 miliardi per la ricostruzione dell'Aquila e degli altri comuni del cosiddetto cratere sismico. Sulla nuova legge il governo ha deciso di porre la fiducia per superare l'ostruzionismo di alcuni gruppi politici e accelerare gli interventi. In virtù della fiducia il testo uscito dalla Camera è identico a quello licenziato dal Senato, senza emendamenti e nuovi articoli, sicché ha terminato il suo iter parlamentare. Si tratta della prima legge con la quale il Parlamento da poco eletto e il governo Letta hanno affrontato il tema del terremoto, dando alcune risposte alle popolazioni e agli enti locali colpiti dal sisma del 2009. Proviamo dunque ad esaminare alcuni aspetti della legge evidenziandone il contenuto.

1 - Per la ricostruzione privata viene previsto un nuovo finanziamento, pari a 1,2 miliardi in sei anni. La copertura è assicurata dall'aumento delle imposte di bollo. Per il 2013 saranno disponibili 98,6 milioni di euro, dal 2014 al 2019 i fondi saliranno a 197,2 milioni l'anno. Quest'anno è previsto inoltre un anticipo di 150 milioni provenienti dalle risorse Cipe per la ricostruzione pubblica, con i quali potranno iniziare i lavori di ristrutturazione di immobili privati con i progetti già pronti. Si tratta certamente di uno stanziamento che aiuta a far ripartire una ricostruzione bloccata per mancanza di risorse economiche, e tuttavia gli enti locali, le organizzazioni sindacali e quelle datoriali hanno già evidenziato alcuni problemi. Innanzitutto <spalmare> 1,2 miliardi in sei anni mette a disposizione della ricostruzione circa 200 milioni l'anno. Considerando che la somma stimata per la ricostruzione ammonta complessivamente a 10-12 miliardi di euro, appare evidente che la cifra è assolutamente inadeguata e che i tempi per la ricostruzione non sarebbero umanamente sopportabili per le decine di migliaia di persone che aspettano di poter tornare nelle loro case. Il Comune dell'Aquila inoltre ha già consegnato al governo un preciso cronoprogramma con il quale organizza la ricostruzione nel prossimo quinquennio (per un finanziamento annuo superiore al miliardo) e insieme agli altri enti locali ha chiesto anche per l'Abruzzo una legge come quella varata per il terremoto dell'Emilia, laddove si prevedono risorse certe, flussi di cassa e tempi definiti per la ricostruzione. Circa la somma già stanziata (1,2 miliardi), se ne chiede l'immediata disponibilità per far partire entro il 2013 i cantieri, compresi quelli nel centro storico del capoluogo.

2 - E' prevista la proroga del contributo per l'autonoma sistemazione, l'assistenza gratuita in strutture private o pubbliche, l'affitto concordato e altre forme di assistenza alla popolazione. La copertura finanziaria viene dai 62 milioni finalizzati in una delibera Cipe. Il sindaco dell'Aquila potrà assegnare gli alloggi del progetto Case e i Map anche alle coppie che si sono formate dopo il terremoto, ai nuovi nuclei monoparentali e a varie tipologie di assegnatari in possesso di determinati requisiti, compresi taluni inquilini Ater o i residenti in altri comuni della provincia dell'Aquila con casa inagibile e che per motivi sanitari o di lavoro chiedono l'assegnazione di un alloggio nel capoluogo. Per ogni nuova tipologia di assegnatari di Case e Map, lo ripetiamo, sono previsti precisi requisiti.

3 - Per l'affitto delle sede istituzionali (in sostituzione di quelle danneggiate dal terremoto) alla Provincia e al Comune dell'Aquila viene riconosciuto un contributo per il pagamento dei canoni di affitto: alla Provincia 1.852.644 euro, al Comune 800 mila. Fino al 31 dicembre 2013 inoltre vengono prorogati o rinnovati i contratti dei precari già impiegati nei vari enti per la ricostruzione.

4 - Sempre a favore degli enti locali, è prevista la deroga al patto di stabilità e il rifinanziamento del contributo straordinario per coprire le minori entrate e le maggiori uscite dei bilanci, il tutto per un importo complessivo di 35 milioni.

5 - Per la rimozione, raccolta e trasporto delle macerie è autorizzato l'impiego dei vigili del fuoco e dell'esercito. Le intese vanno definite con appositi accordi che disciplinino anche le spese sostenute e il loro rimborso. La spesa complessiva per le macerie ammonta quasi a 11 milioni, cui vanno aggiunti i 12 milioni già previsti dal Cipe.

6 - Gli stati di avanzamento lavori della ricostruzione privata successivi al primo Sal potranno essere autorizzati solo a seguito di un'autocertificazione rilasciata dal proprietario dell'abitazione, dal presidente del consorzio o dall'amministratore di condominio e dal direttore dei lavori che attesti l'avvenuto pagamento di tutte le fatture dei fornitori e subappaltatori relative ai lavori effettuati sia nel precedente Sal che in quello oggetto del pagamento. Il fine della norma è evitare che le aziende impegnate nella ricostruzione post-sisma utilizzino tali somme non per pagare lavoratori, fornitori o subappaltatori (dei lavori di ricostruzione) ma per <saldare> debiti e pendenze maturati in altre circostanze, per altri lavori e in altri momenti della vita dell'impresa.


www.cgilabruzzomolise.it ~ organizzazione@cgilabruzzomolise.it