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Data: 26/11/2013

Arpa, da discutere conti e strategie

Arpa, da discutere conti e strategie
La Filt Abruzzo proclama una prima giornata di sciopero e torna sui bilanci dell’azienda di trasporto pubblico

<Sulla scia di quanto accaduto a Genova, il sottosegretario ai trasporti Erasmo D'Angelis ha affermato che "oltre il 40% delle aziende di trasporto locale, delle 1150 presenti, può portare i libri in tribunale perché sono tecnicamente fallite, morte, al collasso e con indebitamenti record". Abbiamo l'urgente obbligo di capire direttamente dalla Regione Abruzzo se anche Arpa Spa, la principale azienda regionale di trasporto, è riconducibile tra queste aziende che si trovano sull'orlo del baratro. Chiediamo pertanto all'assessore regionale ai trasporti, Giandonato Morra, di attivare con le organizzazioni sindacali un tavolo specifico di confronto per accertare da un lato le reali condizioni in cui versa Arpa, dall'altro per individuare quei provvedimenti urgenti necessari a fornire riposte immediate alla grave carenza di personale addetto alla guida>.

E' quanto scrive Franco Rolandi, segretario generale della Filt abruzzese, che non a caso ricorda quel che è accaduto recentemente a Genova, dove la paventata privatizzazione dell'azienda locale di trasporto ha suscitato la protesta dei lavoratori e dei sindacati ma al contempo ha aperto una discussione nazionale sul passato e il futuro del trasporto pubblico locale e sulla volontà (più o meno esplicita) di privatizzare anche questo servizio fondamentale.

Rolandi lo ha fatto annunciando un primo sciopero di 4 ore dei dipendenti Arpa, per il 16 dicembre, deciso dopo il fallimento delle procedure di raffreddamento e conciliazione (attivate a luglio) per fare chiarezza <sulle reali condizioni economiche e finanziarie della più grande azienda regionale di trasporto locale>, sulla cui solidità e sul cui futuro <continuano a sussistere incertezze e preoccupazioni>.

Incognite che il segretario della Filt Abruzzo sintetizza in pochi numeri, quello relativo al capitale sociale dell'azienda (8.990.000 euro) e quelli delle perdite di esercizio che Rolandi ha letto negli ultimi bilanci dell'Arpa: 723.675 euro nel 2010, 4.006.803 nel 2011 e 5.368.482 nel 2012, per un totale nel triennio di 10.098.960 euro. <Dati che vanno ad aggiungersi - rincara - alla pesante situazione debitoria nei confronti di banche e fornitori. Cifre e numeri la cui responsabilità <è riconducibile principalmente a coloro che hanno amministrato e guidato l'impresa in questi tre anni>, ai quali la Filt sta chiedendo da luglio di spiegare ed eventualmente smentire le cifre.

Anche perché <un conto decisamente negativo - afferma Rolandi - è stato pesantemente fatto pagare ai dipendenti attraverso il taglio di cento posti di lavoro e la contestuale riduzione del costo della manodopera, ridimensionatosi (solo nell'ultimo anno) di quasi 2 milioni di euro>. E ciò quando ci si parlava di condizioni di difficoltà economica dell'impresa <che renderebbero necessario un ridimensionamento dei salari>, mentre <gli stessi amministratori erogavano ai dirigenti aziendali cospicui premi legati ai risultati...>.

Fatto è che Rolandi non ha dimenticato la discussione di questi mesi. Ricorda in particolare che <mentre ci si affannava a smentire ipotesi sempre più circolanti, soprattutto in ambienti politici, di una possibile privatizzazione di Arpa, la stessa impresa formalizzava ufficialmente alla Regione la volontà di cedere alle aziende private del settore il 10% dei propri servizi. Un chiaro desiderio di privatizzazione che l'attuale consiglio di amministrazione ha già tentato di concretizzare in più di un'occasione sia con la vicenda Sistema che con le attività di manutenzione di Arpa>.

D'altra parte non sono mancate <le solite passerelle tra i depositi aziendali e nelle piazze per inaugurare in pompa magna nuovi pullman acquistati (secondo gli stessi vertici aziendali) senza alcun contributo pubblico ma solo con risorse interne, salvo poi essere costretti a bussare alle casse della Regione Abruzzo e accorgersi che la quasi totalità dei mezzi acquistati (circa 200) non possedeva i requisiti previsti dalle normative regionali per poter fruire di finanziamenti pubblici>.

Alla Filt non sono piaciute neppure le motivazioni e gli ostacoli per scongiurare l'ipotesi di accorpamento delle tre aziende regionali (Arpa, Gtm e Sangritana) e gli allarmismi sul presunto aumento del costo del lavoro, sui rischi legati agli esuberi o sulle sedi da spostare a causa della fusione, che in realtà ostacolano e intralciano <una riforma in grado di mettere in discussione seriamente le poltrone>.

Anche in questo caso la politica non vuol fare nessun passo indietro, per esempio nominando amministratori con esperienze e competenze specifiche, evitando di "sparlare" di inesistenti privilegi di cui godrebbero gli autisti dell'Arpa. <Fatto è - conclude Rolandi - che per mesi e mesi hanno provato a farci credere che le assunzioni di nuovo personale e le stesse trasformazioni degli attuali autisti part time non fossero percorribili in virtù di inesistenti obblighi normativi (le procedure concorsuali in atto per assunzioni a tempo indeterminato presso la Cotral, azienda regionale dei trasporti del Lazio, dimostrano il contrario), mentre nel frattempo ci troviamo a fronteggiare un'elevata carenza di personale viaggiante, tale da non poter assicurare il regolare espletamento dei servizi se non ricorrendo a livelli non più sostenibili di prestazioni straordinarie e negando ferie, permessi e quant'altro ai dipendenti>. Quanto basta per annunciare una prima giornata di sciopero.


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