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Data: 25/05/2014

Austerità e multinazionali, le sfide del sindacato

Austerità e multinazionali, le sfide del sindacato
Gli argomenti della Camusso al congresso di Berlino

Non poteva mancare, al terzo congresso mondiale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc Csi) "Builiding Worker's Power", la più grande organizzazione sindacale mondiale, che raggruppa 325 sigle sindacali in 161 paesi (con 176 milioni di lavoratori aderenti) un confronto sulle politiche di austerità e sul "nodo" della contrattazione.

Nel suo intervento al congresso di Berlino Susanna Camusso ha sottolineato che <se i Paesi continueranno con le politiche di austerità e disuguaglianza non cresceremo> ed ha ribadito che <la creazione di lavoro è l'unica condizione per far ripartire l'economia>. E tutto ciò a partire dai giovani e dalle donne, <per le quali serve un percorso di effettiva uguaglianza. D'altra parte <c'è una forma di profonda violenza in tutto il mondo nelle modalità che non riconoscono alle donne il diritto di studiare e lavorare, sicché non c'è uguaglianza se non si passa per i diritti delle donne>. Fatto è che le condizioni di lavoro sono diventate drammatiche, ed anzi <nella crisi sono peggiorate, mentre l'unico lavoro che cresce in tanti Paesi è quello povero>, basti pensare alla tragedia avvenuta in Turchia nella miniera di Soma, ai drammi dell'Asia, alle nuove forme di schiavismo che riemergono dalle campagne.

Così, se le politiche delle multinazionali hanno preso il sopravvento su quelle dei Paesi, Susanna Camusso osserva che <un sindacato mondiale non può che decidere qual è la contrattazione mondiale che si contrappone alle politiche delle multinazionali. Da questo punto di vista è importante sapere come il negoziato multilaterale e quelli che sono in corso sul piano delle relazioni commerciali non diventino un ulteriore alibi e un'ulteriore libertà per le multinazionali, in grado di avere tribunali autonomi e di non passare per le regole dei Paesi>. Dunque Building Worker's Power significa <difendere il diritto di sciopero, rafforzare la contrattazione collettiva e costruire eguaglianza. Sono questi gli strumenti di cui disponiamo, gli strumenti che dobbiamo usare perché si crei più lavoro, perché le nostre società possano crescere e vivere in eguaglianza>.

Nelle conclusioni del suo intervento la Camusso ha rilanciato il tema della democrazia, riprendendo il contributo al congresso di Guy Ryder, direttore generale dell'ILO (l'Organizzazione internazionale del lavoro), secondo il quale bisogna rafforzare le regole a livello mondiale per disciplinare le varie forme di lavoro. Inoltre all'interno delle organizzazioni internazionali del lavoro serve una gestione più collegiale e più occasioni per far valere le ragioni di tutti, per conoscere e valorizzare le diverse esperienze.

<Dobbiamo essere orgogliosi di essere la Csi - ha concluso la segretaria - dobbiamo essere orgogliosi di essere un grande sindacato mondiale perché ci misuriamo con le tutte le difficoltà. Abbiamo fatto e faremo grandi campagne ma la sfida vera che abbiamo davanti è come si possa generare contrattazione e come, attraverso le condizioni di lavoro e il contrasto alle politiche di disuguaglianza, il sindacato non solo si rafforza come componenti ma determina lavoro dignitoso come condizione per tutti i paesi>.


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