Finalmente senza voucher e con regole più giuste sugli appalti - scrivono dalla sede nazionale di Corso d'Italia - il Lavoro è tornato protagonista, e ora la Cgil va avanti per costruire tutta un'altra Italia.
Il 6 maggio dunque manifestazione nazionale a Roma, a sostegno della proposta di legge relativa alla "Carta dei Diritti Universali del Lavoro", un nuovo Statuto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori. L'appuntamento è in piazza San Giovanni Bosco alle 14, per una manifestazione che sarà chiusa dalla segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso.
Dopo la decisione della Corte di Cassazione, che ha sospeso i referendum promossi dalla Cgil a seguito della conversione in legge del decreto che ha abolito le norme su voucher e appalti (quelle sulle quali il sindacato ha raccolto le firme e sollecitato i cittadini, che avrebbero dovuto pronunciarsi nella consultazione referendaria), la Confederazione sindacale rilancia la sfida per i diritti, una sfida che non si concluderà finché la Carta universale non sarà legge e non avremo riscritto il diritto del lavoro nel nostro Paese.
Da ultimo riprendiamo una domanda, quella con la quale Rassegna sindacale conclude l'intervista odierna a Tania Scacchetti, della segreteria nazionale Cgil: "Cosa succederà dopo il 6 maggio?". Una domanda alla quale la sindacalista risponde che "la nostra esigenza più immediata è che la discussione attorno alla Carta cresca e venga rafforzata, e questo lo possiamo fare in due modi: il primo è sollecitare il governo a discutere la nostra proposta di legge, anche per pezzi, non essendo immaginabile che quel testo, composto di 97 articoli, venga preso in esame tutto insieme dal Parlamento. Il secondo è provare a rendere viva la Carta nella nostra azione contrattuale, considerando che molti dei contenuti in essa presenti possono trovare nelle piattaforme una loro definizione, a cominciare dai temi dell'inclusività e dell'allargamento del perimetro dei diritti".