Data: 07/09/2013
Basta guerra, tacciano le armi
Il “No” alla guerra in Siria e le parole di pace dell’Abruzzo
La guerra non può essere uno strumento per risolvere i problemi e i contrasti. Quando uno Stato si macchia di crimini tremendi va giudicato dalla comunità internazionale con gli strumenti che si è data, a partire dal Tribunale penale internazionale. E' netto e forte il "No" della Cgil all'uso delle armi in Siria e ovunque. Un No motivato dal diniego della guerra, dalla consapevolezza che violenza genera violenza e che la Pace è una bene universale, quello più prezioso. Così, mentre la Cgil aderisce alle iniziative di pace e fuori le sue sedi issa le bandiere dell'arcobaleno pacifista, anche in Abruzzo si susseguono iniziative e prese di posizione contro la guerra in Siria e i pericoli ancora maggiori che ne potrebbero derivare. <Quanto accade in Siria - scrive la Camera del lavoro dell'Aquila - dove l'uso dei gas contro la popolazione civile costituisce un crimine contro l'umanità che merita la censura della comunità internazionale, alla quale i responsabili dovranno rispondere, rappresenta certamente una pagina nera del nostro tempo. E tuttavia la tragedia siriana non potrà trovare una conclusione se non in una trattativa tra le parti che porti quanto prima alla cessazione del conflitto armato>. <Quel che preoccupa - continua la Cgil aquilana - è l'eventualità che il conflitto... lungi dal concludersi, possa estendersi invece ad altri paesi. Fuor di ogni dubbio, la Cgil provinciale ribadisce la sua assoluta contrarietà all'intervento di altre nazioni (a cominciare da quello annunciato dagli Stati Uniti) e chiede al governo italiano di dimostrare con i fatti la sua contrarietà alla guerra, prendendo ogni decisione utile ad avvicinare una trattativa e una soluzione il cui presupposto sia il silenzio delle armi>. D'altra parte <i conflitti in Medio Oriente non soltanto non troveranno soluzione se le parti in causa non siederanno al tavolo delle trattative, ma rischiano un allargamento e un'estensione con esiti imprevedibili. E' per questo che al nostro governo chiediamo una posizione e delle scelte coerenti con l'obiettivo della pace>. Quelle stesse scelte che sollecita la Cgil di Pescara, vicina a <tutti gli sforzi delle istituzioni internazionali, dei governi e della società civile per sostenere la fine della violenza e la promozione di soluzioni diplomatiche e di dialogo>. Condannato <l'atroce uso di armi chimiche, che rappresenta un efferato crimine contro l'umanità che una volta certificato dagli ispettori delle Nazioni Unite andrà sicuramente portato davanti al Tribunale Penale Internazionale>, la Cgil pescarese aderisce anche all'appello per la giornata di digiuno promossa da Papa Francesco e partecipa alla veglia ecumenica presso la Cattedrale di San Cetteo. Inoltre lunedì 23 settembre ci sarà una manifestazione-dibattito (alle ore 17,30 presso la Camera di Commercio di Pescara) alla quale tutti potranno partecipare insieme a Sabry Ateyeh, l'ambasciatore della Palestina. Un altro pezzo di mondo e di Medio Oriente squassato dalla guerra. |
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