Per l'Abruzzo quelle autostrade sono troppo importanti. Lo sono non soltanto "per la vita delle migliaia di pendolari abruzzesi che ogni giorno si muovono per la Capitale (dai lavoratori agli studenti, a coloro che viaggiano per le più diverse ragioni) ma anche per la stessa economia della nostra regione, che nel sistema economico romano trova un grande serbatoio commerciale e turistico, nonché un centro promotore di investimenti che coinvolgono l'intero territorio abruzzese".
Se davvero i rapporti con Roma sono così importanti, e non c'è motivo di dubitarne, al contrario, la Cgil Abruzzo non poteva non aderire alla manifestazione organizzata a Roma la mattina del 5 dicembre - domani - davanti al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti. Una mobilitazione avviata su iniziativa di numerosi sindaci e amministratori di Abruzzo e Lazio (che hanno già manifestato a Roma e che il ministro Toninelli non ha finora voluto ricevere) ed alla quale hanno aderito sindacati, associazioni degli imprenditori, organizzazioni dei trasporti e dei pendolari: tutti mobilitati contro il caro-pedaggi e a favore invece degli interventi necessari alla messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, le grandi arterie che collegano l'Abruzzo alla Capitale e al Lazio.
D'altra parte se queste strade sono tanto importanti dal punto di vista sociale ed economico "è davvero impensabile - scrive in un comunicato la Cgil abruzzese e molisana - continuare nella politica tariffaria messa in atto finora da Strada dei Parchi, che di anno in anno applica un aumento dei pedaggi autostradali che non è più sostenibile sia dai pendolari che dalle aziende che operano con la Capitale. Un costo che può avere conseguenze molto pesanti se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non si deciderà (insieme alla società concessionaria) a trovare finalmente una soluzione definitiva, e non interventi-tampone, al problema del continuo aumento dei pedaggi".
Allo stesso modo c'è un altro problema serio da risolvere: la messa in sicurezza delle due autostrade, per le quali il ministro Toninelli ha più volte annunciato l'avvio delle opere necessarie. E infatti, ricorda la Cgil regionale, "nel Decreto Genova sono stati stanziati a questo scopo 192 milioni, relativi alla seconda fase di adeguamento sismico delle due autostrade (dichiarate dal 2012 arterie strategiche in caso di sisma), che però ancora non sono disponibili per far partire realmente i cantieri e vedere al lavoro tanti operai oggi in cassa integrazione".