"Il mondo del lavoro non è mai stato così diviso, contrapposto e precario come oggi. Le persone, pur facendo lo stesso lavoro, non hanno gli stessi diritti e le stesse tutele. All'interno di un unico sito ci possono essere decine di contratti diversi. Per poter fare una contrattazione inclusiva abbiamo quindi bisogno di ricostruire un'unità sociale del mondo del lavoro, ovvero di rafforzare il carattere confederale dei sindacati. Se è così dobbiamo chiederci se funziona il nostro modello organizzativo, se così strutturati siamo in grado di recuperare rappresentatività e ricomporre l'unità del mondo del lavoro, o se al contrario dobbiamo cambiare anche noi".
Maurizio Landini ha iniziato così, ieri a Pescara, il suo intervento alla manifestazione "Contrattare per includere" organizzata dalla Cgil Abruzzo per discutere sui temi della qualità dello sviluppo, la dignità nel lavoro e le disuguaglianze da superare. Una iniziativa molto partecipata durante la quale si sono toccati sia temi abruzzesi che argomenti di carattere nazionale. I primi sottolineati da Sandro Del Fattore, segretario generale della Cgil Abruzzo, secondo il quale il dinamismo di grandi aziende che da questa regione operano ed esportano nei mercati internazionali non può nascondere la realtà di un tessuto fatto soprattutto di piccole e medie imprese che producono per il mercato interno e quindi restano in grande difficoltà, né che la nuova occupazione è in larga misura precaria e a termine, e neppure che la politica abruzzese non è riuscita finora a porre rimedio alle inadempienze e ai ritardi accumulati a partire dal Patto per lo Sviluppo e per il lavoro.
Fatto è che dalla crisi siamo tutt'altro che usciti, insiste Maurizio Landini, secondo il quale questo Paese avrebbe bisogno di una politica industriale (di sistema) che manca almeno da una ventina d'anni e non delle iniziative che si sono preannunciate: "Se a qualcuno viene in mente di reintrodurre i voucher nel settore del commercio e dell'agricoltura spero che sia un colpo di sole, visto che è luglio. Se non è così si deve sapere che ci batteremo per contrastare quello che sarebbe un errore molto grave a danno di chi lavora". Per il segretario nazionale comunque "alcuni provvedimenti del governo vanno nella direzione giusta, come il decreto dignità, anche se sono cose che stiamo chiedendo da tempo". Anche altre misure, come le causali sui contratti a termine o quelle contro la delocalizzazione delle aziende, restano insufficienti e vanno potenziate (per esempio colpendo le delocalizzazioni all'interno dell'Unione Europea). "Se si vuole davvero combattere la precarietà - spiega Landini - bisogna cambiare le leggi sbagliate che si sono fatte in questi anni e quindi bisogna cancellare anche molte altre forme di lavoro precario, bisogna ripristinare l'articolo 18, vanno estesi gli ammortizzatori sociali. Se questo è l'inizio va bene, ma se qualcuno pensa che siamo già alla fine del percorso non ci siamo perché restano tante altre cose da cambiare".
Non poteva mancare un riferimento all'attualità più stretta, ovvero alla questione dei migranti, tale che al ministro Salvini la Cgil ha lanciato un messaggio preciso: "Quello che c'è da combattere non sono le persone che hanno la pelle nera, ma il lavoro nero, che molto spesso viene fatto da chi ha la pelle bianca sfruttando qualsiasi persona". Secondo il sindacalista, il governo dovrebbe anche riflettere a proposito della solidarietà europea, non dimenticandosi che sono proprio le nazioni più vicine e che vogliono alzare muri quelle che hanno preso soldi dall'Unione per delocalizzare il lavoro, le stesse che oggi non vogliono esprimere nessun elemento di solidarietà. "Lo dico - osserva il segretario - perché pensare di fermare le persone che vogliono spostarsi oltre ad essere una follia in senso generale credo sia anche un errore molto grave in termini di messaggio rispetto alla costruzione di un'Europa che dovrebbe essere quella delle persone e non quella dei soldi e della finanza. Per far cambiare idea all'Europa bisogna cambiare i trattati di Dublino e introdurre fatti diversi. La logica che viene avanti è una logica sbagliata perché rischia semplicemente di individuare il problema non nel diritto delle persone di potersi muovere, ma addirittura nel bloccare le persone impedendogli di muoversi. Una logica sbagliata e pericolosa".
P.S. Di seguito gli indirizzi internet per rivedere alcune delle interviste di Maurizio Landini e Sandro Del Fattore ai telegiornali abruzzesi:
https://m.youtube.com/watch?v=XP3r8sLagJE (Rai Abruzzo)
https://youtu.be/bWIiTHjTlu4 (Rete8)
https://youtu.be/Da7mO5D02xQ (TvSei)