Skip to main content

Data: 06/10/2016

Credito: in Abruzzo serve un cambio di marcia

Credito: in Abruzzo serve un cambio di marcia
I sindacati di categoria, il caso Carichieti e una regione che ha bisogno di fiducia

Sono segnali che non piacciono quelli che continuano ad arrivare dal mondo del credito, in Abruzzo come nelle altre regioni. Un sistema che si mostra piuttosto tiepido nel sostegno alle imprese e alle famiglie (quindi alla ripresa economica) e che registra una grave flessione di occupati e di sportelli.
Problemi generali ai quali si aggiungono quelli specifici dell'Abruzzo, a partire da quello gravissimo della perdita di un sistema creditizio regionale, di banche nate e cresciute in questa regione, con il cuore e la testa abruzzesi, dunque attente e disponibili a sostenere (come hanno fatto per decenni) il sistema economico e le famiglie di questa terra.
Più recente, come noto, la vicenda della Carichieti, l'ultimo istituto di credito abruzzese in procinto di passare nelle mani di un'altra banca italiana: la lombarda Ubi, salvo clamorose sorprese. Un istituto, quello teatino, finito nel vortice delle polemiche che hanno travolto anche la Banca delle Marche, la Banca dell'Etruria e la Carife. Vicende che hanno provocato l'intervento della Banca d'Italia e del governo, che di queste banche ha cambiato l'assetto e cambierà la proprietà, e che hanno portato in piazza tanti risparmiatori e creditori che chiedono di riavere i loro soldi.
Fatto è che in Abruzzo il credito è ancora merce rara, in una regione rimasta priva di istituti a capitale locale ed a cui restano soltanto le banche cooperative. Nella provincia di Chieti, ad esempio, dal marzo 2015 al marzo di quest'anno gli impieghi sono scesi del 3,8%, in particolare gli impieghi verso le aziende con meno di cinque dipendenti (la maggioranza) sono diminuiti dell'8,5%.
E' per questi motivi, e con la preoccupazione di tutelare il lavoro dei dipendenti, che i sindacati del comparto hanno voluto fare il punto su quanto accade in Abruzzo, rinnovando tra l'altro la richiesta di un Osservatorio regionale del credito.
Lo hanno fatto in una conferenza stampa unitaria promossa da Fisac-Cgil, First-Cisl, Uilca-Uil, Fabi e Unisin ed alla quale hanno partecipato al massimo livello sia i sindacati regionali (per la Cgil è intervenuto il segretario generale Sandro Del Fattore), sia la Fisac nazionale, con Giovanna Tripodi.
Un incontro tenuto mentre l'acquisto della Carichieti e delle altre banche veniva rinviato e la Bce, la Banca centrale europea, concedeva la proroga tecnica al termine di scadenza (il 30 settembre) per la vendita dei quattro istituti di credito. Di tutto ciò diamo conto riproponendo alcune delle interviste e delle considerazioni che i sindacati di categoria hanno voluto rendere pubbliche nelle interviste televisive trasmesse dai telegiornali abruzzesi.


N.B. Chi vuol rivedere le interviste può collegarsi al seguenti indirizzi internet:


https://youtu.be/Iqg-1vZczlc       (Telemax)


https://youtu.be/ysvvCciXLmg    (Rete8)


https://youtu.be/qimD3vIghwk     (Tv6)

 


www.cgilabruzzomolise.it ~ organizzazione@cgilabruzzomolise.it