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Data: 25/07/2018

Decreto Dignità: la Cgil in piazza contro i voucher

Decreto Dignità: la Cgil in piazza contro i voucher
Gli strumenti di flessibilità già ci sono, occorre promuovere invece il lavoro di qualità

E’ da ieri che la Cgil sta protestando in piazza a Roma, davanti al Parlamento, in contemporanea con la discussione del cosiddetto “Decreto Dignità”, in un presidio unitario che terminerà domani, giovedì 26 luglio, insieme con i lavoratori e le categorie che hanno aderito all’iniziativa.

La mobilitazione nazionale è stata promossa unitariamente da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil contro il ripristino dei voucher nei settori dell’agricoltura, del turismo e dei servizi pubblici. Una protesta alla quale anche la Cgil nazionale partecipa ricordando che i voucher esistono già ed hanno un perimetro di utilizzo definito e regolamentato. Inoltre per Tania Scacchetti, segretaria confederale del sindacato, “riaprire la discussione sul loro potenziamento mentre si proclama una battaglia alla precarietà è fortemente contraddittorio”, mentre “sarebbe necessario invece potenziare il lavoro di qualità, contrattualizzato e regolare. Nell’agricoltura e nel turismo le regole del mercato del lavoro e la contrattazione - sottolinea la segretaria - garantiscono già tutti gli strumenti di flessibilità necessari a rispondere alle necessità delle imprese, tutelando al contempo i lavoratori coinvolti con disoccupazione, ferie, Tfr, maternità. Per questo riteniamo necessario evitare un intervento che, per come viene annunciato, rischierebbe di penalizzare i lavoratori e alimentare nuove irregolarità e concorrenza sleale”.

Da parte sua la Filcams Cgil, che aderisce al presidio con le altre organizzazioni del comparto, afferma che anche nel settore turistico la reintroduzione dei voucher servirebbe solo a legalizzare il lavoro nero e a sostituire quello regolare. “I contratti nazionali di settore - afferma - alcuni dei quali recentemente sottoscritti, dispongono già di forme di lavoro flessibile, utili a rispondere alle esigenze delle imprese legate alla stagionalità: a quelle bisogna fare riferimento e non ricorrere ai buoni lavoro, che in un recente passato hanno fatto realizzare il record di abusi proprio nei settori della ristorazione, del commercio e dell’ospitalità alberghiera”.

Pieno sostegno all’iniziativa anche da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, contrari a una misura che non è utile neppure al settore dei servizi pubblici, nel quale al contrario “occorre lavorare per potenziare il lavoro strutturato e di qualità e non certo le forme che ampliano le maglie del lavoro meramente occasionale”.

Dei voucher come di “uno strumento di sfruttamento” ha parlato nei giorni scorsi anche Susanna Camusso, secondo la quale “consentirne l'uso, anche se soltanto per alcuni settori, è una cosa indecente”. Dunque una bocciatura senza appello di un provvedimento che rischia di far saltare i contratti di lavoro e contro il quale il segretario generale della Cgil ha annunciato la mobilitazione del sindacato e nel caso anche un nuovo referendum.


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