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Data: 18/05/2013

Diritti negati, in migliaia a manifestare contro i tagli al sociale

Diritti negati, in migliaia a manifestare contro i tagli al sociale
La protesta a Pescara. L’assessore Gatti: situazione difficile, subito un incontro

PESCARA. «La situazione, è vero, è sicuramente difficile a causa del 93% dei tagli effettuati dallo Stato pertanto il debito che la Regione Abruzzo ha, inferiore ai 25 milioni di euro di cui si è parlato, deriva dai tagli statali e noi siamo già intervenuti erogando 8 milioni di euro aggiuntivi. Siamo al lavoro per trovare altre risorse, per colmare i vuoi creati dallo Stato». Interviene così l'assessore regionale alle Politiche sociali alla luce della manifestazione di protesta sui "Diritti negati" che ha portato in strada questa mattina un migliaio di persone. I dati sono degli organizzatori, Cgil Pescara, Fp-Cgil e Spi-Cgil. Di certo c'è che alla manifestazione, una delle prime del genere organizzate in Italia, hanno aderito dozzine di associazioni operanti in ambito sociale, tra disabili, anziani e addetti. Tra striscioni, cori e slogan il lungo corteo è partito dalla piazza del Comune e dopo aver attraversato tutto il centro del capoluogo Adriatico, paralizzando di fatto il traffico cittadino, ha raggiunto sfidando la pioggia gli uffici della Regione . «Lo Stato e la Regione hanno tagliato il 95% dei fondi», hanno ripetuto i manifestanti, arrivati a Pescara con 17 pullman provenienti da tutto l'Abruzzo. I manifestanti non sono riusciti ad incontrare nessun rappresentante istituzionale, in quanto nè il governatore Gianni Chiodi, nè l'assessore alle Politiche sociali, Gatti, nè i dirigenti di settore erano presenti. «Non c'è nessuno pur sapendo che si doveva affrontare una questione importantissima», ha affermato il segretario della Cgil Pescara, Paolo Castellucci. «noi questo non lo accettiamo perché questa manifestazione deve avere una risposta e quindi chiederemo formalmente un incontro. Il presidente Chiodi parla di Regione virtuosa, quando abbandona le persone che più hanno bisogno d'aiuto; di virtuoso non c'è nulla. L'iniziativa odierna non è la fine di un percorso, ma soltanto l'inizio».
I manifestanti, in particolare, hanno protestato contro il debito di 25 milioni di euro che la Regione, a loro dire, ha accumulato, tra il 2010, 2011 e 2012, nei confronti degli ambiti sociali. «Soldi», hanno detto , «che i Comuni hanno già speso e questa situazione sta bloccando completamente i servizi». «In uno Stato civile e democratico», , ha sottolineato il presidente dell'associazione Carrozzine Determinate, Claudio Ferrante, «la cosa fondamentale è prestare attenzione alle categorie con problemi. Non c'è cosa peggiore di una malattia che entra in una famiglia e la distrugge. Davanti a queste cose non si può non dare una risposta. Chiediamo che questa protesta finisca in consiglio regionale, perchè non può concludersi qui». Parlando di una situazione «drammatica», il segretario dello Spi Cgil, Giovanna Zippilli, ha affermato che «i governi, prima quello Berlusconi e poi quello Monti, hanno tagliato il sociale» ed ha auspicato che «il nuovo esecutivo possa promuovere il cambiamento di rotta di cui c'è bisogno». Il segretario provinciale del Prc, Corrado Di Sante, ha definito «indegno» il fatto che «a pagare la crisi siano i disabili, i malati e i pensionati, mentre i governi nazionali salvano le banche».
L'assessore Gatti , rintracciato dopo la protesta, ha comunque teso una mano. «Sono disponibile a un incontro», afferma, « ma occorre evitare di strumentalizzare un argomento piuttosto serio».


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