Data: 17/05/2017
Diritto alla salute: no all’austerità, si rispetti la Costituzione
Il manifesto di Cgil, Cisl e Uil. La sanità non può essere una merce, il ruolo dei lavoratori del comparto
Il mese scorso, prendendo spunto dalla Giornata Mondiale della Salute proclamata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, i sindacati nazionali hanno diffuso un manifesto nel quale tornano a porre al centro della discussione il tema del diritto alla salute e alle cure di qualità, a un'organizzazione sanitaria pubblica a carattere universalistico che non deve lasciare indietro nessuno, men che meno le categorie socialmente più deboli, i cittadini (in continuo aumento) alle prese con una povertà che impedisce persino di curare la propria salute: in Abruzzo 15.000 persone. Quello che pubblichiamo di seguito è il testo integrale del manifesto.
Il diritto alla salute e a cure di qualità si garantisce grazie al lavoro degli operatori. L'assistenza sociale e sanitaria consiste essenzialmente nel lavoro umano. Oltre alla componente strumentale e tecnologica rimane centrale la prestazione professionale delle lavoratrici e dei lavoratori. Lavorare per garantire salute, cura, persino vita delle persone, è una grande responsabilità, non sempre riconosciuta adeguatamente. Servono competenze e "gesti tecnici" ma senza capacità di relazione umana e sensibilità peggiora la qualità dell'assistenza. Dare valore al lavoro degli operatori migliora la qualità dei servizi per i cittadini. Investire nella tutela della salute e in servizi pubblici e universali, lo afferma l'Organizzazione mondiale della sanità, è indispensabile per assicurare i diritti di ogni persona ma è anche un formidabile investimento per migliorare le condizioni sociali, sostenendo lo sviluppo e la creazione di occupazione. Come afferma la nostra Costituzione, per concepire la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività>. |
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