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Data: 03/06/2018

Donne e lavoro-2: il gap delle regioni meridionali e il difficile accesso alla carriera

Donne e lavoro-2: il gap delle regioni meridionali e il difficile accesso alla carriera
Il report della Fondazione Di Vittorio e i ritardi dai paesi europei

"Il lavoro delle donne in Italia continua ad essere caratterizzato da segregazione occupazionale, impieghi poco qualificati, sottoccupazione. Record negativi che allontanano ulteriormente il nostro mercato del lavoro dai livelli degli altri Paesi europei".
E' riutilizzando le parole che Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil, ha usato per l'8 marzo che continuiamo ad occuparci di lavoro femminile. Lo facciamo proponendo il rapporto che la Fondazione Di Vittorio ha presentato in occasione della giornata internazionale della donna. Un'indagine che racconta la difficile realtà del lavoro femminile non soltanto in Abruzzo ma un po' in tutta Italia (pur con le note e preoccupanti differenze tra Nord e Sud) e conferma alcuni punti critici: per tutti la distanza fra il tasso di occupazione maschile e femminile, la maggiore incidenza del lavoro a termine e del ricorso al part-time specie involontario, lo sbilanciamento tra lavoratori e lavoratrici indipendenti (con la quota femminile ferma al 31%), i livelli di segregazione di genere e prevalenza di genere all'interno di determinati gruppi socio-professionali, laddove se tra gli operai dell'industria e nella fascia alta di imprenditori e dirigenti le donne si attestano al 13,5% e al 26,7%, nell'assistenza alle persone e nei lavori non qualificati dei servizi la quota è pari invece all'88,2% e al 77,6%.
Tutti fatti contro cui la Cgil continuerà a battersi e sui quali la Fondazione Di Vittorio ha presentato la pubblicazione che alleghiamo integralmente.


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