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Data: 22/03/2017

Eliminati i voucher niente lavoro nero: nuove norme per l’occupazione occasionale

Eliminati i voucher niente lavoro nero: nuove norme per l’occupazione occasionale
I temi del referendum, l’approvazione della legge e la Carta dei diritti universali

Referendum: un primo successo raggiunto è il decreto del governo in materia di voucher e appalti varato il 17 marzo.
E' un risultato importante, frutto dell'iniziativa di questi anni nei luoghi di lavoro, nelle piazze, con la raccolta di firme per la Carta dei Diritti Universali e per i quesiti referendari.

E' un risultato importante perché dimostra che non è impossibile liberarsi dalla precarietà.
Noi non smobilitiamo e continuiamo la campagna perché:
• Qualunque decreto legge ha valenza provvisoria per 60 giorni, se non convertito in legge decade e perde efficacia fin dall'inizio.
• Anche una legge approvata dal Parlamento deve essere vagliata dalla Corte di Cassazione, che è l'unico soggetto che possa ritenere superati i quesiti e non più necessario lo svolgimento dei referendum.
Se nel nostro paese saranno cancellati i voucher e sarà ripristinata la responsabilità di tutte le imprese verso lavoratori e lavoratrici degli appalti, questo favorirà la discussione e l'approvazione di nuove regole universali del lavoro che superino la precarietà, realizzino l'uguaglianza dei diritti e garantiscano dignità a tutti i lavoratori e le lavoratrici. In questi anni di crisi abbiamo dedicato ogni sforzo nel difendere lavoro e diritti. A partire da oggi il nostro obiettivo sarà di LIBERARE IL LAVORO.


ABROGAZIONE DEI VOUCHER - Noi abbiamo proposto di abolire i voucher (artt. 48,49 e 50 del dlg 81/15) e il governo con il decreto legge lo ha accolto. Ora è indispensabile che il decreto si trasformi in una norma legislativa, votata dal Parlamento. Negli ultimi anni i voucher, anziché essere strumento accessorio e/o occasionale, hanno sostituito i contratti di lavoro, soprattutto nelle imprese che sono state grandi utilizzatori. Così l'uso massiccio dei voucher, in alcuni settori, ha provocato una ulteriore precarizzazione.
L'alternativa all'abrogazione dei voucher non è affatto il lavoro nero. Noi abbiamo proposto, nella Carta dei Diritti Universali del Lavoro agli art. 80 e 81, una norma che prevede la possibilità di un lavoro occasionale, rivolto a determinate tipologie di persone, utilizzabile dalle famiglie, di natura contrattuale senza che questo significhi burocratizzarne l'utilizzo, che assicuri a coloro che vengono impiegati pienezza contributiva, previdenziale e assicurativa.


RESPONSABILITA' SOLIDALE NEGLI APPALTI - Noi abbiamo proposto l'abrogazione di una parte di norma (art. 29 del dlg 276/03) e il governo con il decreto legge lo ha accolto. Ora è indispensabile che il decreto si trasformi in una norma legislativa, votata dal Parlamento. Ripristinare la vecchia norma significa impedire che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell'impresa committente e chi opera nell'impresa in appalto o nella catena dei sub-appalti. Garanzia quindi degli stessi diritti e delle stesse tutele per tutti coloro che lavorano nell'ambito della stessa unità produttiva, cantiere, luogo di lavoro, o che sono coinvolti nei processi di esternalizzazione. Si ripristina una eguale responsabilità tra committente e appaltatore e ciò spinge l'impresa committente ad esercitare un controllo più rigoroso di tutta la filiera, facendosi garante della corretta applicazione di norme e contratti.


I NOSTRI IMPEGNI - Quando il decreto sarà convertito e definitivo, il risultato di aver abrogato i voucher e ripristinato la responsabilità negli appalti aprirà la possibilità di cambiare e migliorare la qualità del lavoro nel nostro Paese e di avviare una positiva stagione per riaffermare diritti e dignità del lavoro per tutti e tutte.
L'impegno della Cgil per migliorare le condizioni di lavoro continuerà a partire dalla discussione, nelle Commissioni Lavoro del Parlamento, della proposta di legge di iniziativa popolare "CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO". È una proposta autonoma e coerente che ha l'obiettivo di realizzare l'uguaglianza sostanziale fra chi vive del proprio lavoro, a prescindere dalla natura del suo contratto, dipendente o indipendente.
Abbiamo lavorato su un progetto del tutto nuovo, in un'ottica non di resistenza ma di attacco e per costruire una prospettiva che punta a condizionare il futuro. In questi anni di crisi siamo tutti stati impegnati a difendere con la contrattazione posti di lavoro e qualità del lavoro: abbiamo rinnovato i contratti nazionali, vogliamo estendere la contrattazione decentrata nei territori e nelle imprese, abbiamo riaperto una prospettiva diversa in materia di pensioni per anziani e giovani, abbiamo affrontato decine di migliaia di crisi aziendali.
Ancora oggi gli obiettivi che ci poniamo restano la difesa dei posti di lavoro e la creazione di posti di lavoro di qualità soprattutto per i giovani, attraverso investimenti pubblici e privati e un sistema di ammortizzatori sociali che protegga chi il lavoro lo cerca o lo ha perso. Un piano straordinario per l'occupazione è una delle proposte che abbiamo presentato, a partire dalla difesa del suolo, della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, di un sistema di welfare universale, utile a creare lavoro di qualità e ridurre le diseguaglianze.


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