L'isteria è inutile ma la prevenzione e la prudenza sono preziose. Anche perché ad otto anni di terremoti e distruzioni (a partire dal sisma del 2009) si sono aggiunti più di recente, pochi giorni or sono, gli effetti di pesanti condizioni ambientali, di un inverno difficile che ha messo fuori uso molte di quelle infrastrutture pubbliche (reti elettriche, strade, acquedotti, ecc.) che anche in Abruzzo dovrebbero assicurare i servizi fondamentali per la vita delle comunità locali.
Così, oltre le tragedie umane, i danni alle strutture e il blocco delle attività economiche, i sindacati regionali della scuola aggiungono alla lista delle criticità abruzzesi il tema degli istituti scolastici, della loro funzionalità e sicurezza. Lo fanno in una lettera che i segretari generali di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal (rispettivamente Cinzia Angrilli, Davide Desiati, Enio Taglieri e Carlo Frascari) hanno inviato a Valeria Fedeli, ministro dell'Istruzione, l'Università e la Ricerca, per sottoporre all'attenzione del Ministero competente il problema delle scuole in una regione dove personale scolastico, studenti e famiglie invocano la sicurezza delle strutture e dove problemi nuovi si sono aggiunti a quelli che c'erano già.
E infatti insieme alla lettera con le varie richieste, i sindacati abruzzesi della scuola hanno trasmesso al ministro un'ordinanza datata 9 maggio 2016 (la numero 344) nella quale prima dei terremoti di agosto e ottobre 2016, e prima delle scosse del 18 gennaio 2017, il Dipartimento di Protezione civile aveva individuato in Abruzzo 276 Comuni su 305 (oltre il 90%) a cui è possibile destinare i contributi per interventi di prevenzione del rischio sismico. D'altra parte i dati del Centro Operativo Regionale, COR, istituito con deliberazione della giunta regionale 555 del 30 agosto 2016, riportati in un report aggiornato allo scorso 15 dicembre (anche questo trasmesso al ministro) evidenziano che le richieste di sopralluogo erano ben mirate, tali che a seguito dei 292 sopralluoghi per danni riconducibili agli ultimi terremoti ben 102 scuole abruzzesi (il 35% ) sono risultate variamente inagibili.
Un campanello d'allarme che le scosse e il maltempo di gennaio hanno fatto risuonare più forte, al punto che i segretari abruzzesi di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal hanno ricordato al ministro Fedeli che "il patrimonio edilizio scolastico abruzzese necessita per la stragrande maggioranza di interventi significativi, che in tanti casi rendono inopportuni lavori di adeguamento ed economicamente conveniente la costruzione di edifici nuovi". L'Abruzzo poi "è ancora lontano dall'ultimare i lavori di ricostruzione dopo il sisma del 2009 ed è stato ulteriormente martoriato nel 2016 dai nuovi e gravi eventi sismici, e nel gennaio 2017 dalle eccezionali nevicate ed alluvioni che hanno prodotto ulteriori danni agli edifici scolastici". Dunque "le risorse economiche finora destinate all'edilizia scolastica abruzzese sono assolutamente insufficienti, e sono necessari forti investimenti per assicurare agli alunni e ai lavoratori ambienti sicuri e salubri".
Sin qui l'aspetto delle strutture, della loro sicurezza ed efficienza, e tuttavia i sindacati regionali della scuola hanno sollevato varie altre questioni. Tutte importanti e che riportiamo pubblicando quella parte della lettera. "Gli eventi sismici e atmosferici hanno inoltre ridotto notevolmente i giorni a disposizione per le iscrizioni, sia per le istituzioni scolastiche sia per le famiglie - scrivono Cinzia Angrilli, Davide Desiati, Enio Taglieri e Carlo Frascari – ed è stato fortemente pregiudicato l'orientamento scolastico. Centinaia di migliaia di persone sono rimaste senza possibilità di utilizzare la rete elettrica e la rete telefonica per giorni e settimane, con la conseguenza di una forte limitazione nella conoscenza delle istituzioni scolastiche attraverso la rete telematica. Dunque è necessario prorogare di almeno due settimane la scadenza per le iscrizioni".
Inoltre "sono facilmente prevedibili variazioni, anche significative, delle iscrizioni, tali da determinare variazioni sostanziali degli organici delle singole istituzioni scolastiche. Le organizzazioni sindacali chiedono che gli organici a livello provinciale non subiscano diminuzioni per un minimo di tre anni scolastici. Analogamente si richiede che il MIUR sia parte attiva nel promuovere, di concerto con la Regione Abruzzo, la sospensione di qualsiasi intervento di dimensionamento scolastico derivante da diminuzioni degli alunni riconducibili agli eventi sismici e atmosferici. Le scriventi organizzazioni sindacali richiedono che venga considerata l'eccezionalità degli eventi nell'anno scolastico 2016-17 per la validità dell'anno scolastico, indipendentemente dal numero di giorni di lezione. Analogamente che venga assicurata la validità dell'anno per il personale docente nell'anno di prova, sia per i 180 giorni totali, sia per i 120 giorni di attività didattica. Le organizzazioni sindacali - concludono Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal - evidenziano anche il profondo disagio e il danno subito in particolare dal personale ATA, che a fronte di situazioni in cui non era possibile raggiungere e/o prestare servizio in condizioni di sicurezza ed ordinanze sindacali di sospensione delle attività didattiche e non di chiusura degli edifici, sono stati costretti a raggiungere con grande pericolo le scuole, prestare servizio in edifici da sottoporre a verifiche per la sicurezza e senza riscaldamento, oppure fruire forzatamente di lunghi periodi di ferie".
Considerazioni alle quali il governo ha risposto con alcuni, primi provvedimenti. In particolare una norma inserita nel decreto da poco approvato dal Consiglio dei Ministri stabilisce che nelle scuole dei comuni colpiti dal sisma l'anno scolastico sarà valido anche con meno di 200 giorni di attività didattiche effettivamente svolte. "Al contempo - informa la ministra Valeria Fedeli - con un'apposita circolare riapriremo le iscrizioni, con una finestra dal 13 febbraio al 7 marzo, per venire incontro alle esigenze espresse da Regioni, enti locali, famiglie, organizzazioni sindacali, personale scolastico, studentesse e studenti".
Inoltre con la norma approvata in Consiglio dei Ministri si prevede una deroga anche per i giorni di frequenza minima richiesti alle studentesse e agli studenti per essere ammessi agli scrutini finali. Se sarà necessario sarà emanata un'ordinanza per disciplinare, anche in deroga alle vigenti disposizioni normative, l'effettuazione delle rilevazioni Invalsi, degli scrutini e degli esami relativi all'anno scolastico in corso. Si riaprono infine i termini per le iscrizioni nei comuni di Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche coinvolti dal sisma e in tutte le province dell'Abruzzo colpite dal maltempo. La circolare sarà inviata in questi giorni alle scuole dei territori interessati. Dal 13 febbraio al 7 marzo ci sarà una nuova finestra in cui le famiglie che non hanno ancora effettuato le iscrizioni potranno svolgere la procedura.
P.S. In allegato le tabelle dei sopralluoghi alle scuole abruzzesi prima degli ultimi terremoti e degli eventi determinati dal maltempo.