La società Enel ha deciso di ridurre ulteriormente la presenza di personale nei presidi territoriali abruzzesi per la gestione dei disservizi, dei guasti e dell'allerta meteo. Enel, dopo aver attuato dal 1° gennaio 2015 un piano di accorpamento delle strutture in tutte le regioni italiane causando la chiusura di alcune sedi, prosegue sulla linea dell'austerità riducendo il numero degli operatori reperibili.
Enel Infrastrutture e Reti, la società che eroga i servizi della rete elettrica ai cittadini, ha già effettuato il suo riassetto organizzativo anche per le sedi abruzzesi, applicando un taglio delle zone provinciali del 50%. Una decisione aziendale che ha modificato il presidio territoriale ma non ha migliorato la qualità del servizio, trascurando i cittadini e i clienti senza alcun vantaggio sulle bollette, come denunciano i segretari regionali di Filctem Cgil, Cisl Reti-Flaei e Uil Uiltec.
Sono stati inoltre accorpati i quattro Centri Decisionali e Coordinamento definiti "Zone": da un parte Teramo (201 mila utenze e 9.926 km di linee elettriche) e L'Aquila (255 mila utenze e 8.600 km di linee), dall'altra Chieti (231 mila utenze e 11 mila km di linee) e Pescara (183 mila utenze e 6.500 km di linee elettriche). Un ulteriore taglio ha riguardato le Unità Operative di pronto intervento e manutenzione, con l'unificazione delle strutture di Lanciano-Vasto e l'accorpamento della sede di Torre dei Passeri.
Enel opera in regime di concessione nell'erogazione di un servizio pubblico, con l'obbligo di garantire gli standard di qualità ed efficienza alle famiglie e alle imprese. <Nella gestione dei disservizi è diventata una prassi il continuo ricorso al personale di altre regioni, anche lontane, per sopperire ai guasti della rete, a discapito dei tempi di ripristino del servizio elettrico - scrivono i sindacati di categoria - Questa inefficiente logica aziendale potrebbe accrescere il rischio che gli standard menzionati vengano negati ai cittadini e agli utenti abruzzesi>.
<Come sindacato ci aspettavamo un turn-over occupazionale adatto, in realtà il cambio generazionale è stato gestito con scarsa lungimiranza: le professionalità sono uscite copiose dall'azienda senza dare il tempo ai nuovi assunti di raggiungere un'adeguata autonomia lavorativa per gestire in sicurezza le situazioni di emergenza e i guasti - affermano i segretari regionali Giovanni Di Filippo (Filctem Cgil), Luciano Lanci (Cisl Reti Flaei) ed Emidio Angelini (Uiltec Uil) - Rischiamo che l'Enel, dopo aver allontanando i centri decisionali e operativi, abbandoni ulteriormente il territorio, in particolare le aree montane e i presidi industriali. Per questi motivi ci batteremo insieme ai lavoratori, coinvolgendo tutte le istituzioni del nostro territorio e il presidente della Regione per scongiurare un'ulteriore penalizzazione dell'Abruzzo>.