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Data: 02/03/2017

Ferrovie: a rischio i collegamenti con la Marsica, snobbati i diritti dei pendolari abruzzesi

Ferrovie: a rischio i collegamenti con la Marsica, snobbati i diritti dei pendolari abruzzesi
Il “nodo” delle corse con il Lazio: la Regione e Trenitalia nel mirino della Filt

Sono passati pochi mesi (era novembre 2016) da quando, in quel di L'Aquila, Regione Abruzzo e Trenitalia hanno finalmente trovato l'intesa per la sottoscrizione di un nuovo Contratto di Servizio, valido fino al 2023, dal valore economico complessivo di 571 milioni.

 

Quella "svolta epocale" che non si vede

 

"Una svolta epocale per il trasporto su ferro". Così si sono pronunciati gli attori principali di quell'accordo all'atto della sottoscrizione, preannunciando ed enfatizzando risposte importanti e significative per i martoriati pendolari abruzzesi. Un contratto che ha (o avrebbe) tra gli obiettivi principali l'incremento della qualità dei servizi, l'entrata in esercizio di nuovi convogli, l'aumento degli standard di puntualità e soprattutto collegamenti più veloci, in particolare con la capitale. Invece ai problemi già noti, riguardanti l'entrata in vigore dei nuovi orari cadenzati sulla Linea Adriatica e il nuovo rapporto di Legambiente, che ha assegnato per il 2016 all'Abruzzo la maglia nera per la vetustà dei treni, si è aggiunta una nuova importante incognita che, se confermata, infliggerebbe un altro duro colpo al trasporto ferroviario della nostra regione, rischiando di isolare una parte importante del territorio abruzzese.

 

Lo stop a Mandela: un'altra tegola sui pendolari abruzzesi

 

Da qualche giorno infatti circolano voci alquanto attendibili sul futuro "attestamento" nella stazione di Mandela, e non più in quella di Avezzano, di alcuni treni provenienti da Roma. A dire il vero è un'ipotesi che ufficiosamente era già da tempo nell'aria, suffragata dal fatto che proprio nella stazione di Mandela (in territorio laziale) Rete Ferroviaria Italiana sta eseguendo lavori di potenziamento infrastrutturale, aumentando anche il numero dei binari, cosa che normalmente presuppone l'obiettivo di incrementare la capacità di fare incroci, precedenze e attestamenti (soste) dei treni.

 

Le responsabilità per l'isolamento della Marsica

 

Queste sono decisioni che normalmente si prendono di concerto tra Regione (cui è demandata la programmazione del trasporto regionale su ferro), Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana. Nel caso specifico, quindi, sarebbe stata la Regione Lazio ad aver deciso di tagliare un significativo numero di treni, che in partenza dalla capitale e diretti verso l'Abruzzo si attesterebbero in realtà a Mandela, determinando la penalizzazione e l'isolamento dell'intera Marsica.

Tuttavia su quanto sta accadendo vi sono, a nostro avviso, specifiche e innegabili responsabilità anche della Regione Abruzzo e del relativo Dipartimento regionale Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e Logistica, nonché della stessa Trenitalia. E' infatti impensabile e inimmaginabile che nessuno dei due contraenti, all'atto della sottoscrizione del recente Contratto di Servizio, non sapesse delle concrete intenzioni della Regione Lazio e di Trenitalia di fermare a Mandela gran parte dei treni in partenza dalla Capitale. Ed è altrettanto impensabile che la Regione Lazio, al fine di razionalizzare i costi del trasporto locale, abbia deciso legittimamente di riorganizzare il proprio servizio interregionale di trasporto su ferro senza un benché minimo confronto con la regione confinante, interessata in maniera significativa da tale razionalizzazione.

 

Al via la mobilitazione dei tanti portatori di interesse

 

Fermo restando che tale decisione, che avrà ricadute negative sull'Abruzzo e specificatamente sul territorio marsicano, si conoscerà con precisione solo al prossimo cambio orario, è il caso che da subito tutti i portatori di interesse si mobilitino per evitare ulteriori ed ennesime gravi ricadute sui pendolari di un territorio che ha già seri problemi di mobilità.

 

FILT CGIL Abruzzo


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