Data: 28/06/2014
Fillea: contro la malavita nei cantieri della ricostruzione vanno rafforzate le regole e i controlli
La nota di Amicucci e Verrocchi contro l’illegalità, il lavoro grigio e il caporalato
I lavori della ricostruzione privata che avevano acquisito superavano di gran lunga le potenzialità lavorative e organizzative delle loro aziende, al punto che la realizzazione è stata affidata a imprese vicine al clan dei Casalesi. E tutto guadagnandoci niente male, perché a pagare sono gli operai, quelli che le ditte vicine al clan camorristico si portano in Abruzzo dalla Campania, soprattutto da Casapesenna e Casal di Principe. E alle imprese nostrane, cosa ne viene? Parecchio, molto di più di quello che potrebbero guadagnare onestamente. Un marchingegno, hanno spiegato gli inquirenti, che «consentiva comunque di garantire un 30% (del valore dei lavori acquisiti dall'impresa, ndr) alle ditte aquilane coinvolte, anche se poi in quei cantieri non ci mettevano neppure le mani».
<Con riferimento agli arresti di alcuni imprenditori impegnati nella ricostruzione di L'Aquila - scrivono Silvio Amicucci ed Emanuele Verrocchi, rispettivamente segretari regionale e provinciale del sindacato delle costruzioni - la Fillea provinciale insieme alla Fillea Abruzzo esprimono un plauso e un apprezzamento per l'attività investigativa condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto sono emerse chiaramente infiltrazioni malavitose e criminali relative allo sfruttamento del lavoro e all'intermediazione illecita di manodopera nei cantieri. Ciò rappresenta lo specchio di una realtà che la Fillea-Cgil da mesi stava segnalando, a partire dal convegno antimafia tenutosi lo scorso 4 dicembre. Purtroppo questa è solamente la punta di un iceberg di una diffusa irregolarità e illegalità presenti nel lavori della ricostruzione dell'intero cratere sismico. La presenza di lavoro grigio, lavoro nero, l'utilizzo improprio della formula del distacco comunitario, una scarsa attenzione sui temi della sicurezza e i mancati versamenti delle imprese alle casse edili impongono un'attenzione ancora maggiore e una costanza nei controlli preventivi, con un occhio di riguardo ai cantieri privati. Auspichiamo un rafforzamento e un'innovazione degli strumenti legislativi esistenti, con la redazione, intanto, di una "Sesta Linea Guida Antimafia" che si occupi esclusivamente di lavoro e di manodopera, liberando finalmente i lavoratori dal caporalato. La Fillea Cgil - concludono Silvio Amicucci ed Emanuele Verrocchi - manterrà alto l'interesse su questi temi incrementando la presenza nei cantieri per tutelare e difendere tutti i lavoratori che stanno contribuendo con impegno alla ricostruzione della città di L'Aquila e dell'intero cratere sismico>.
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