Data: 17/07/2013
Fondi europei preziosi: l'obiettivo è il lavoro
Sindacati e imprenditori selezioneranno priorità e proposte da presentare alla Regione
<In una situazione di grave crisi strutturale come quella attuale, in cui non sono più disponibili risorse finanziarie a sostegno dell'economia e delle imprese, i Fondi strutturali europei che saranno messi a disposizione della nostra regione per il periodo 2014-2020, valutabili in circa un miliardo di euro, rappresentano l'unica risorsa certa sulla quale il sistema Abruzzo potrà fare riferimento nei prossimi anni. Quindi la destinazione di tali fondi (tale da dare risposte immediate alle reali esigenze delle imprese e dei lavoratori) e la contestuale metodologia di spesa (tale da garantire tempi rapidi di erogazione) costituiscono un momento di straordinaria importanza per il futuro e le prospettive di ripresa dell'Abruzzo, una regione che sta pagando pesantemente, più di altre, la crisi economica in atto>. Saranno fondi davvero preziosi quelli che dall'Europa arriveranno in Abruzzo con la programmazione dei prossimi sette anni, ma proprio per questo bisognerà utilizzarli con intelligenza e oculatezza, concentrando le risorse sull'obiettivo di creare lavoro. Una ricetta semplice a dirsi ma che deve fare i conti con alcune abitudini della politica regionale che neppure la crisi sembra riuscita a scalfire. Al punto che le organizzazioni abruzzesi delle imprese (Confartigianato, Confapi, Confesercenti, Confindustria e Cna), insieme a Cgil Cisl e Uil regionali, hanno deciso che è arrivato il momento di mettere nero su bianco le loro idee chiamando la giunta regionale ad assumersi una responsabilità chiara e diretta. Che vuol dire? Significa che queste organizzazioni, quelle che rappresentano larghissima parte della società e del sistema economico abruzzese, delle aziende e dei lavoratori, ha deciso di selezionare alcune priorità e soltanto dopo di presentarle alla classe politica, a cominciare dal governatore Chiodi e dalla giunta regionale. D'altra parte imprenditori e sindacati in una nota denunciano <un certo ritardo della politica e delle stesse strutture dirigenziali della Regione nell'affrontare la questione, che avrebbe necessitato invece di un maggiore coinvolgimento degli attori sociali e di tempi di riflessione maggiori di quelli che invece sono stati disponibili>. Le parti sociali vogliono quindi dire la loro e decidere sulle scelte fondamentali, senza dimenticare che anche la burocrazia regionale si muove tenendo poco in conto chi rappresenta gli interessi degli abruzzesi. Una volontà che emerge chiarissima laddove <le parti hanno anche evidenziato come prioritaria l'assoluta necessità che la nuova programmazione si svincoli dalle pastoie politiche e burocratiche che hanno compromesso in termini di qualità e tempi l'impegno e la spesa delle passate programmazioni dei Fondi strutturali europei in Abruzzo>. Come dire: in passato abbiamo perso diversi treni, la politica (e con lei burocrazia regionale) non può continuare con le vecchie logiche e con i vecchi ritardi, i soldi che arriveranno da Bruxelles andranno spesi meglio di come abbiamo fatto finora, su progetti che aiutino la crescita e la creazione di nuovo lavoro. Resta inteso infine che il primo passaggio è un confronto politico sul Dup, il documento unico di programmazione, da fare con la giunta regionale. Per il momento Confartigianato, Confapi, Confesercenti, Confindustria, Cna, Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato che selezioneranno alcune priorità e alcune proposte che porteranno al presidente Chiodi e alla sua giunta chiedendo una risposta chiara e decisioni politiche. |
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