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Data: 05/03/2015

#Giù le mani dai cantieri: l’edilizia si sblocca con nuove norme e fermando criminali e corrotti

#Giù le mani dai cantieri: l’edilizia si sblocca con nuove norme e fermando criminali e corrotti
In Abruzzo congelato un miliardo di opere “utili” mentre 12mila lavoratori restano senza occupazione

Anche in Abruzzo si è svolta questa mattina, come nelle altre regioni, la manifestazione promossa dalla Fillea per sollecitare il rilancio delle costruzioni, una nuova legge sugli appalti ed iniziative e norme che impediscano le infiltrazioni di criminali e corrotti negli affari dell'edilizia. Il tutto racchiuso in uno slogan (#Giù le mani dai cantieri) scritto su un grande striscione che ha campeggiato sul Ponte sul Mare, a Pescara. Su questa iniziativa ha spiegato di più il segretario della Fillea abruzzese, Silvio Amicucci, nella nota che pubblichiamo.

 

 

In Abruzzo per le opere "utili" è ancora bloccato 1 miliardo di euro, al netto dei finanziamenti per la ricostruzione del post terremoto, e intanto 12mila edili abruzzesi sono senza lavoro. Possiamo fare l'esempio dei 50 milioni di euro per la bonifica della mega discarica di Bussi, dell'asse viario Gamberale-Civitaluparella (nella Val di Sangro) con un finanziamento di 62 milioni; oppure del Piano per l'edilizia scolastica, con un finanziamento di 42.129.177 euro. Opere che possono dare lavoro a più di 2.500 lavoratori edili per un anno intero e a 5.000 lavoratori della filiera, dando così una consistente spinta a una ripresa che tarda a vedere la luce.

Si consideri che le costruzioni non sono tra i settori merceologici che possono giovarsi dell'export. Inoltre stanno subendo ancora di più la crisi, che invece di diminuire si approfondisce. Tutto ciò avviene senza che né il governo nazionale, né le istituzioni locali abbiano una più pallida idea di come intervenire.

Per queste ragioni la Cgil sta promuovendo una raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare che riformi il codice degli appalti e salvaguardi i diritti dei lavoratori, troppo spesso vittime di illegalità, infiltrazioni criminali e malavitose, del loro intreccio con fenomeni di corruzione e concussione.

L'edilizia è il settore che più di altri ha assistito in questi anni a una proliferazione dell'illegalità. Ciò con ripercussioni drammatiche sul sistema produttivo (illegalità e corruzione), sulle opere (il tema delle "incompiute"), e sulla qualità del lavoro (lavoro nero, caporalato, irregolarità diffusa e quindi minore sicurezza sul lavoro).

La Fillea Cgil Abruzzo chiede di riportare sui binari della legalità l'edilizia, e con essa il sistema produttivo italiano, e chiede che lo Stato torni ad esercitare un ruolo di "regolatore" del mercato, chiede inoltre alla Regione Abruzzo di avviare il già definito tavolo della programmazione delle opere per sbloccare i cantieri. Ridiamo lavoro ai lavoratori dell'edilizia e delle costruzioni se vogliamo che l'Abruzzo torni a volare!

Stamattina la Fillea Cgil, per dare visibilità alle ragioni contenute in questo comunicato, ha posto sul Ponte del Mare, a Pescara, uno striscione di 15 metri con su scritto #GIU' LE MANI DAI CANTIERI.

 

Silvio Amicucci, segretario generale Fillea Abruzzo


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