Data: 30/06/2017
Gli edili esclusi dall’Ape Sociale? La protesta delle costruzioni
Disparità di trattamento e principi costituzionali: la lettera dei sindacati regionali di categoria
Da una verifica effettuata presso le cinque Casse edili abruzzesi emerge che sarebbero 885 i lavoratori ai quali si preclude la possibilità di accedere all'Ape Sociale. Alle già note difficoltà dei lavoratori edili dettate dalla vigente normativa, che richiede di dimostrare 6 anni di contributi pieni negli ultimi 7 anni di lavoro, un requisito che trancia l'accesso alla maggioranza dei lavoratori edili (intanto perché è un lavoro discontinuo per sua natura, non facilitato da questi anni di durissima crisi che ha coinvolto in modo particolarmente cruento il settore delle costruzioni) si aggiunge la recente circolare dell'Inps 99/2017, che richiede alle maestranze soggette a lavori gravosi di presentare le dichiarazioni dei datori di lavoro per ciascun periodo di lavoro. A questo si aggiungono le notizie del notevole successo dell'Ape Sociale, poiché le domande che stanno pervenendo sono di molto superiori alle coperture economiche disposte, tanto che la dirigenza dell'ente sta facendo filtrare l'ipotesi di fare delle graduatorie. Un'altra soluzione aberrante che andrebbe a snaturare gli scopi della norma. Per questo si ritiene doveroso trovare in queste ore soluzioni realmente praticabili, non solo attraverso i dati già in possesso dell'Inps ma anche incrociandoli con quelli in possesso dalle Casse edili, per trattare i lavoratori edili e le lavoratrici e i lavoratori discontinui (tutti) in modo da garantire loro eguali principi e la stessa accessibilità alla norma.
Silvio Amicucci, Fillea Cgil Abruzzo Gianni Panza, Feneal Uil Abruzzo Lucio Girinelli, Filca Cisl |
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