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Data: 10/07/2014

Gruppo Tercas “azzerato” dai debiti: trasparenza su fatti e responsabilità

Gruppo Tercas “azzerato” dai debiti: trasparenza su fatti e responsabilità
Una voragine di 602 milioni, la Federconsumatori Abruzzo attivata a favore di risparmiatori e azionisti

Una montagna di debiti, che in una regione come l'Abruzzo è difficile persino da immaginare: 602 milioni di euro. E' la somma che Riccardo Sora, il commissario inviato a Teramo dalla Banca d'Italia, quantifica nel documento redatto dopo due anni di lavoro dove racconta della caduta della Tercas, di un importante istituto di credito regionale, che Bankitalia ha deciso comunque di salvare inventando un percorso difficile, a partire dall'acquisizione da parte di un altro istituto: la Banca Popolare di Bari.

Un tassello, la vendita ai pugliesi, che tuttavia è solo una parte del complicato puzzle bancario, tale che per rimettere a posto i conti è stato necessario ricorrere a diverse partite: 286 milioni provenienti dalle riserve Tercas, 50 dal capitale sociale, 265 milioni dal Fondo interbancario di garanzia dei depositi e 230 messi nel piatto dalla Popolare di Bari. Per un totale che riporterà sopra la linea di galleggiamento un patrimonio cancellato da una gestione finita all'esame degli organi di vigilanza bancaria e dei magistrati.

Un colpo ben assestato all'Abruzzo (che da alcuni anni aveva già perso il controllo di Carispaq e Bls, finite nella galassia modenese di Bper) e che di recente è stato seguito da un altro scossone: il commissariamento di Caripe, la storica Cassa di risparmio di Pescara. Ma torniamo alla Tercas, le cui azioni sono diventati pezzi di carta senza valore. E' per questo che la Federconsumatori abruzzese ha promosso un'azione a favore dei risparmiatori e delle famiglie che vorrebbero provare a recuperare i loro soldi. Su quanto è accaduto inoltre la Federconsumatori ha diffuso anche una nota, che non risparmia appunti e critiche e che riportiamo integralmente.

 

<La lettura della relazione del commissario della Banca d'Italia, Riccardo Sora, conferma le nostre più cupe previsioni - scrive Federconsumatori regionale - l'ammontare delle perdite del Gruppo Tercas determina infatti l'annullamento del patrimonio e del capitale sociale dell'Istituto, con il conseguente azzeramento del valore dei titoli sottoscritti dagli azionisti.
In vista dell'assemblea dei soci convocata per il prossimo 29 luglio, Federconsumatori Abruzzo sottolinea che il percorso seguito non ha in alcun modo soddisfatto le richieste di trasparenza nei confronti degli utenti e dell'opinione pubblica abruzzese, più volte formulate dalla nostra associazione. Dalla Banca d'Italia, alto organo di vigilanza, e dal Commissario delegato ci saremmo aspettati in particolare un livello ben più adeguato di indagine sulle modalità di collocamento dei titoli azionari nel periodo 2007-2011, che a nostro giudizio registrano gravi profili di illegittimità ai sensi delle norme che tutelano i risparmiatori nei mercati finanziari.

Prendiamo atto, naturalmente, del fatto che il Commissario ha accantonato nel bilancio la somma di 17 milioni di euro per gli eventuali risarcimenti a favore dei sottoscrittori: almeno si ammette che il problema c'è. Da parte sua Federconsumatori Abruzzo proseguirà nelle azioni di tutela, avvalendosi della professionalità dei propri consulenti. Sono oltre 200 i piccoli azionisti che grazie al supporto di Federconsumatori hanno inoltrato all'Istituto creditizio istanze di reclamo, costituzione in mora e richiesta di tutta la documentazione relativa alle procedure di informazione e alla valutazione del profilo di rischio dei singoli risparmiatori. Stiamo registrando in questi giorni le risposte ricevute dai singoli azionisti, che saranno valutate dai nostri consulenti.

Dalle prime analisi emerge che nella maggioranza dei casi vi sono criticità tali da suggerire l'avvio di azioni giudiziarie di tutela - conclude la nota - Resta fermo che Federconsumatori non farà spendere agli utenti nemmeno un euro nei casi in cui non vi sono i presupposti per l'attivazione delle azioni e promuoverà, nei casi in cui i presupposti esistono, iniziative per gruppi omogenei allo scopo di abbattere i costi e consentire l'accesso anche ai possessori di modesti pacchetti azionari.

Ci auguriamo di avere, nel prossimo futuro, un interlocutore (essenzialmente il nuovo azionista di maggioranza, la Banca Popolare di Bari) con il quale attivare un tavolo negoziale che ci consenta finalmente di affrontare i problemi di centinaia e centinaia di risparmiatori che pensando di fare un investimento sicuro rischiano di perdere i risparmi di una vita>.


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