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Data: 03/02/2014

Honda, avviato il rilancio di Atessa

Honda, avviato il rilancio di Atessa
La Fiom commenta i programmi annunciati per l’unica fabbrica europea del gruppo giapponese

Allo stesso tempo è un pezzo della storia industriale dell'Abruzzo (si è insediata mezzo secolo fa) ma anche un pezzo del suo futuro. Uno dei pilastri dell'automotive - mezzi di trasporto e motoristica - un settore produttivo e tecnologico che può contribuire a rilanciare l'industria e il lavoro di una regione che non ha mai dimenticato che senza fabbriche la parola sviluppo rischia di restare mezza vuota.

Ci riferiamo alla Honda di Atessa, l'unica fabbrica europea della multinazionale giapponese, circa quattrocento dipendenti (359) che in Val di Sangro pensano che una lunga storia e tanta competenza professionale siano le basi per riprendere una marcia rallentata da anni di crisi (costati circa duecento posti di lavoro) e rilanciare un marchio che in questa regione ha dato occupazione e ricevuto impegno e professionalità.

Accade allora che a una fase di stallo seguano progetti di rilancio. Con tutti i buoni propositi e gli accordi del caso ma anche con le immancabili incognite. Fatto è che Mario Codagnone, segretario della Fiom di Chieti, spiega i programmi dell'azienda mostrando prudenza e attesa, afferma che per la Honda <il percorso di risanamento prosegue nella giusta direzione e che il tanto auspicato pareggio di bilancio, da raggiungere nel 2016, allo stato attuale sembra un obiettivo raggiungibile>. E neppure dimentica che <la persistente crisi dei volumi che attanaglia il mercato della moto in Italia, e in maniera generica tutta l'Europa, contribuisce negativamente nell'attuazione delle politiche industriali messe in atto da Honda. Purtroppo è necessario confrontarsi con una condizione di mercato estremamente critica - aggiunge - infatti in soli due Paesi, Germania e Inghilterra, si confermano i numeri dell'anno scorso, mentre nel resto del continente l'andamento delle vendite raggiunge picchi del -20% sull'anno precedente>.

D'altra parte la ripresa dell'economia è modesta e zoppica ancora (anche ad Atessa, con 5mila moto prodotte in meno rispetto alle 70mila previste nel 2013) ma tutto ciò non ha impedito all'azienda di scrivere che <i risultati delle attività in corso hanno evidenziato il completo rispetto dell'accordo ministeriale e confermato che la trasparenza adottata nella gestione della delicata riorganizzazione aziendale inizia a produrre gli effetti attesi, sebbene le vendite in Europa continuino a risentire una forte contrazione>, ma soprattutto che <la New Honda Italy tiene fede agli impegni mettendo a frutto le peculiarità di una cultura italo-giapponese fondata su dignità, laboriosità, rispetto, passione, iniziativa e spirito di gruppo>.

Del rilancio della fabbrica si discute da tempo e nel 2012 al ministero dello Sviluppo economico fu firmato un piano industriale al quale adesso si vuol dare concretezza. Codagnone in particolare spiega che la Honda ha confermato ai sindacati <la messa in produzione, nel corso dell'ultimo anno, dei tre modelli che la stessa casa motociclistica aveva annunciato circa un anno fa: un modello Honda PCX e due modelli Honda Vision>; che l'azienda <ha ufficializzato la concretizzazione di quanto previsto dal piano industriale, e cioè la prossima messa in produzione di due nuovi modelli che saranno industrializzati nel corso del 2015: un nuovo modello di Honda PCX e una nuova moto Honda Vision (ci sarà per entrambi l'esclusiva ad Atessa)>, e che <ha annunciato due nuovi progetti da industrializzare: il primo riguarda il mondo delle moto prestigiose, che lo stabilimento di Atessa sarà chiamato a gestire per quanto concerne i processi di personalizzazione del prodotto a piacimento dell'acquirente, mentre il secondo riguarda la produzione di particolari meccanici per le attrezzature dedicate all'agricoltura>. Per l'azienda infine <i volumi complessivi per l'anno in corso si attesteranno a quota 65.000 moto da produrre nell'anno fiscale aprile 2014 - marzo 2015 (61.000 scooter e 4.000 maxi moto)>.

Che significa tutto questo per i lavoratori? Il segretario della Fiom scrive <che andando oltre quanto previsto dal piano industriale, da febbraio torneranno in fabbrica circa 130 lavoratori cosiddetti stagionali, il cui impiego servirà a soddisfare il picco produttivo che la Honda da sempre si trova a governare nella prima parte dell'anno (cosiddetta stagionalità del prodotto)>. Un passo del processo di ristrutturazione rispetto al quale la Fiom teatina (<che non dimentica il sacrificio che i lavoratori estromessi dal sistema produttivo hanno dovuto sostenere nel corso del processo di ristrutturazione>) esprime un giudizio <moderatamente positivo, tenuto conto di quella che è la nuova condizione che va delineandosi in Honda>. Dunque i mesi che verranno <saranno sicuramente complessi e ricchi di sfide da raccogliere. E la Fiom continuerà a impegnarsi al fine di creare i presupposti di rilancio, senza trascurare le condizioni di vita dei lavoratori e la sostenibilità dei vari processi riorganizzativi>.

Una fase durante la quale bisognerà monitorare vari aspetti della vicenda, dalla possibilità che altre aziende motoristiche affidino alle imprese della Val di Sangro e dell'Abruzzo la produzione di alcune componenti, al fatto soprattutto che la casa madre affidi in zona l'indotto dei nuovi prodotti. Per il momento è stato annunciato che dal sud-est asiatico sarà spostato il 23% dei componenti del nuovo scooter, che saranno realizzati dalle aziende del nostro territorio.


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