Data: 24/06/2014
I cittadini e il welfare. Salviamo la salute: un diritto sociale ma anche un’occasione di crescita e lavoro
A settembre parte la campagna nazionale, anche l’Abruzzo “scommette” sulla qualità dei servizi
<Il welfare come scelta strategica di ripresa economica e sociale ma anche un grande investimento capace per un verso di garantire diritti e per l'altro di alimentare la crescita economica attraverso la creazione di posti di lavoro>. Qualcuno potrebbe parlare di un altro "uovo di Colombo". E sbaglierebbe. Perché l'idea che il welfare e la tutela della salute possano essere una risorsa economica in grado di creare posti di lavoro e reddito non è scontata come parrebbe, ed anzi contraddice il refrain liberista e la liturgia conservatrice che da anni inculcano nei cittadini la granitica certezza (....) che <per le attività pubbliche si spende troppo, che privato è meglio, che le risorse della collettività andrebbero spese diversamente e in maniera lecita>. Qualcuno azzarda persino l'idea che affidare ai privati (il cui fine ultimo non è il benessere sociale ma l'utile dell'impresa, il resto a prescindere...) la gestione di servizi essenziali come la sanità, l'acqua o l'istruzione ci eviterebbe almeno qualche scandalo o qualche mazzetta: una "verità" fasulla smentita ogni giorno dalle inchieste giudiziarie e dagli arresti che colpiscono non soltanto politici e amministratori pubblici ma anche manager e tecnici cosiddetti privati ma che in realtà godono dei contributi che i cittadini onesti pagano con le tasse. Il problema dunque non è quello di inseguire le mode o ciò che si racconta, ma di battersi a difesa dei diritti fondamentali delle persone, a partire dalla salute, l'istruzione, la disponibilità di sostegni economici alla famiglia, all'infanzia, alle persone anziane o ai poveri. Se questi sono i pilastri di un welfare moderno si tratta di decidere da dove partire: la Cgil lo fa cominciando dalla salute, dal diritto di poter accedere a pubblici e decorosi livelli di assistenza necessari a tutelate il benessere di ciascuno, a cominciare da coloro per i quali affrontare una malattia o svolgere una cura può voler dire investire un reddito (quando c'è) o addirittura rinunciare a curarsi. Comunque sia la Cgil entrerà subito nel vivo dei problemi, a partire dalla discussione sul nuovo Patto per la Salute, che per il sindacato dovrà mettere fine alla stagione dei tagli e garantire un finanziamento adeguato per il Servizio sanitario nazionale, puntando parallelamente all'abolizione dei ticket perché milioni di cittadini rinunciano a curarsi perché non dispongono delle risorse economiche necessarie. Accanto a questo tema la Cgil propone un "Patto per il sociale" che includa tre grandi priorità: povertà, non autosufficienza, definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali. Due strumenti che devono camminare parallelamente perché <sanità e sociale devono operare insieme>. Per quanto riguarda poi il capitolo della revisione della spesa, <la spending rewiew è necessaria... per combattere gli sprechi e spendere meglio, cioè in modo appropriato>, e tutto ciò non per scelte generiche o ideologiche sull'uso dei soldi pubblici ma per far sì (molto concretamente) che <i risparmi restino nel sistema socio sanitario e vengano restituiti ai cittadini attraverso migliori servizi>. La proposta della Cgil contempla inoltre due capitoli speciali. Uno è dedicato alla lotta alla corruzione, per la trasparenza e l'integrità, con il sostegno alla campagna "Illuminiamo la salute", l'altro invece è volto alla "Salute semplice", ovvero a facilitare l'acceso al servizio sanitario per tutti. E ciò senza dimenticare le altre proposte utili a rendere uniforme - in termini di diritti e servizi - l'intero territorio nazionale. Un obiettivo fondamentale per il quale la Cgil rivendica la garanzia che i Livelli essenziali di assistenza sanitaria e sociale siano diffusi e di qualità in tutto il Paese, come prevede la Costituzione, e che vengano trasformati i piani di rientro punitivi per le Regioni in deficit (fatti di tagli, tasse e ticket) in veri e propri piani di salute e risanamento. Per concludere tre proposte per cambiare e modernizzare il welfare socio sanitario: più prevenzione, più cure primarie h24 e di iniziativa, più integrazione tra sanità e servizi sociali, anche come risposta alla riconversione (necessaria) delle reti ospedaliere. Tre proposte, spiega la Cgil, indispensabili per rispondere ai bisogni delle persone, per esempio all'aumento della non autosufficienza e delle patologie croniche. Comunque sia, una vera riorganizzazione <è possibile solo valorizzando il lavoro, superando le precarietà e salvaguardando i livelli occupazionali. Perciò occorre sbloccare la contrattazione e prevedere misure per tutelare e creare lavoro>. Un menù di idee e proposte per la contrattazione sociale nel welfare sociosanitario che sarà adattato e arricchito nei prossimi mesi, in Abruzzo e ovunque in Italia, con le proposte regionali e territoriali che arriveranno al sindacato durante il viaggio della campagna "Salviamo la Salute".
P.S. In allegato la Piattaforma della Cgil nazionale |
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