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Data: 12/05/2016

I pensionati in piazza: più equità ma non dimentichiamo il dramma dei giovani

I pensionati in piazza: più equità ma non dimentichiamo il dramma dei giovani
Il 19 manifestazione a Roma, dall’Abruzzo partiranno oltre mille persone

Non soltanto il 13% delle famiglie abruzzesi non arriva a fine mese, ma i pensionati, stando ai dati dell'Inps, nella nostra regione percepiscono in media 600 euro al mese, un dato molto inferiore a quello medio del Paese.
E' quanto hanno denunciato stamattina in conferenza stampa Antonio Iovito, Luigi Pietrosimone e Giovanni Orsini, che in Abruzzo guidano rispettivamente i sindacati dei pensionati Spi, Uilp e Fnp. D'altra parte se la crisi economica ha reso le famiglie più povere e indebitate, neppure i pensionati riescono più a svolgere quella funzione di ammortizzatore sociale che per tanti anni ha supplito all'assenza di una politica a sostegno della famiglia.

La conferenza stampa è servita ad illustrare le ragioni della manifestazione nazionale del 19 maggio a Roma ("A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati") e tuttavia non poteva non soffermarsi anche su quel che accade nella nostra regione. Quella nella capitale sarà la manifestazione con la quale le organizzazioni dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil apriranno una vertenza per denunciare le condizioni in cui vivono le famiglie, i pensionati ed anche i giovani. Dunque si scenderà in piazza "per difendere i pensionati, che da anni ormai sono diventati il bersaglio di una politica che specula sulla loro pelle solo per fare cassa, e per sostenere i giovani che cercano ed hanno bisogno di costruire un futuro dignitoso".
Un tema, quello della disoccupazione giovanile, sul quale i dirigenti sindacali degli anziani si soffermano per denunciare "un male non solo economico ma anche psicologico e culturale della nostra società". Una generazione, quella degli under 35, "che avverte di essere rimasta ai margini dei processi decisionali e produttivi, tale che i giovani guardano al futuro lavorativo con estrema preoccupazione laddove si avverte con nettezza e diffusamente l'assenza di concrete prospettive occupazionali".
Fatto è, proseguono Iovito, Pietrosimone e Orsini, che il 19 maggio "dall'Abruzzo partiranno più di mille persone. Pensionati, pensionate, lavoratori, giovani, donne e immigrati che da piazza del Popolo chiederanno al governo e al Parlamento la difesa delle pensioni di reversibilità, la tutela del potere d'acquisto delle pensioni, il recupero del danno prodotto dal blocco della rivalutazione, la separazione tra previdenza e assistenza, uguali detrazioni fiscali per lavoratori dipendenti e pensionati, l'estensione degli 80 euro alle pensioni più basse, la modifica delle legge Fornero per facilitare la flessibilità in uscita e permettere l'entrata dei giovani nel mondo del lavoro, maggiori risorse per l'invecchiamento della popolazione e una legge quadro per la non autosufficienza".
E neppure i sindacalisti dimenticano che "in questi mesi nei territori abbiamo organizzato numerose assemblee e presidi per rilanciare le ragioni della manifestazione e chiedere alla Regione Abruzzo di adottare interventi immediati e strutturali per avviare la costruzione di un sistema di welfare regionale organico, che risponda alle esigenze reali dei cittadini. D'altra parte i problemi legati alla mancanza di lavoro, all'esclusione sociale, alla povertà e alla non autosufficienza vanno affrontati subito, la stessa riforma della non autosufficienza è un'occasione importante per ricreare un legame tra istituzioni e cittadini. Anche perché la crisi di questi anni ci ha posto la necessità di riformare il welfare e non possiamo assolutamente mancare a questo appuntamento".

 

P.S. Le interviste di TvSei ai tre segretari all'indirizzo web:

https://youtu.be/UGK8h4X8K2E

 

 


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