Skip to main content

Data: 09/09/2021

I #sindacati: si pianifichino gli investimenti

I #sindacati: si pianifichino gli investimenti

📝 Contrastare la #delocalizzazione delle grandi aziende e mettere in campo politiche che favoriscano la crescita del sistema industriale. Sono gli interventi a cui puntano le sigle sindacali perché in caso contrario, affermano, «si metterebbero a rischio migliaia di posti di lavoro nella nostra regione». È un appello che viene lanciato anche al mondo politico e amministrativo abruzzese affinché si impegni a mettere in campo tutte le azioni possibili per garantire l'occupazione sul territorio. #NO ALLE DELOCALIZZAZIONI«Quello che si sta verificando nella nostra regione è un processo preoccupante», dice #CarmineRanieri, segretario generale della CGIL Abruzzo Molise , «è in atto un fenomeno di delocalizzazione che va assolutamente fermato». Il settore manifatturiero, che è quello prevalente, si basa su una forte presenza di multinazionali che garantiscono un importante livello occupazionale. «Ma se non riusciremo ad arrestare questo fenomeno di delocalizzazione a cui stiamo assistendo, rischiamo un forte impoverimento», avverte Ranieri. «Uno degli ultimi esempi di questo genere è rappresentato dalla #Riello», stabilimento di Villanova di Cepagatti che ha avviato la procedura di licenziamento di 71 operai e lo spostamento di 19 addetti in un'altra sede. «MA NON È #CRISI» Sul tema interviene anche Michele Lombardo, segretario generale della Uil Abruzzo: «In questi ultimi mesi sta accadendo qualcosa di importante. Il trend negativo che sta colpendo l'industria abruzzese, che pensavamo potesse essere dovuto alla crisi del Covid, di fatto smaschera la propensione di alcune realtà industriali ad andare via non per crisi di prodotto o di mercato o aziendali, ma semplicemente perché scelgono di produrre dove è più vantaggioso per loro. Sono vere e proprie delocalizzazioni selvagge. La Riello è solo l'ultimo caso. Non dimentichiamo la vicenda della Brioni di Penne, con l'azienda che sta rimettendo in discussione un accordo firmato al ministero del Lavoro, o la Denso di San Salvo o la Pilkington di Vasto, passando per le delocalizzazioni che stanno interessando il Teramano, fino alla questione madre di tutte le vicende, vale a dire Stellantis e quindi la Sevel.LA FABBRICA DEL Ducato Proprio sulla Sevel si sofferma Leo Malandra, segretario generale della Cisl Abruzzo Molise. Preoccupa in questo caso il nuovo stabilimento che sta nascendo in Polonia, rispetto al quale però Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, nella sua visita in Val di Sangro ha sostenuto che va visto come un supporto e non un competitor di Sevel. «Si tratta di capire quali sono le garanzie di produzione e in cosa lo stabilimento polacco differisce da quello abruzzese», sostiene il sindacalista. «Pensare che ci possano essere dei cambiamenti organizzativi e produttivi per lo stabilimento, vorrebbe dire mettere in crisi un intero territorio con tutto l'indotto che c'è. Al contrario è il momento in cui il settore automotive dovrebbe ripensare sé stesso».

📌 L'appello - I sindacati sono concordi nel ritenere che la #Regione debba concorrere a tutelare il nostro sistema industriale. «È importante che si dia da fare per far sì che i progetti in cantiere vadano in porto», aggiunge Ranieri. «Tanti investimenti si perdono in mille vicoli e non si parla di quelli che sono progetti strategici della Regione. Un esempio? La transizione energetica, uno dei comparti da attenzionare in #Abruzzo perché riguarda una quota molto consistente dell'occupazione relativa all'automotive». E Malandra prosegue: «La politica regionale deve dare segnali forti di vicinanza ai lavoratori, non soltanto con dichiarazioni formali». Per questo «abbiamo deciso di chiedere con Cgil e Cisl», conclude Lombardo della Uil, «un incontro urgente al governatore Marco Marsilio sulla situazione del tessuto industriale».


www.cgilabruzzomolise.it ~ organizzazione@cgilabruzzomolise.it