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Data: 20/10/2015

I sindacati sul masterplan: niente opere inutili, l’Abruzzo va messo in rete

I sindacati sul masterplan: niente opere inutili, l’Abruzzo va messo in rete
Il resoconto di Abruzzoweb con Di Cesare e Campo dopo l’incontro con il presidente D’Alfonso

Di cifre e importi più precisi si parlerà nei prossimi giorni, al di là delle promesse e degli annunci romani che arrivano da Palazzo Chigi e dell'eco che rimandano a Palazzo Silone, all'Aquila. E tuttavia l'incontro delle organizzazioni sociali con il presidente D'Alfonso, al quale hanno partecipato anche i sindacati abruzzesi, è stato importante per mettere alcuni "paletti" in una discussione che rischiava di deragliare verso scelte che certo non sembrano prioritarie e decisioni che l'Abruzzo può attendere. Un incontro del quale Abruzzoweb fa un resoconto con un articolo del giornalista Filippo Tronca, che sul giornale on-line rilancia le opinioni e le proposte che i segretari generali della Cgil e della Uil abruzzesi, Gianni Di Cesare e Roberto Campo, hanno illustrato nell'incontro pescarese con i vertici della giunta regionale. Quello che riportiamo integralmente è dunque l'articolo pubblicato oggi su Abruzzoweb.


Verso il masterplan. Ecco i sindacati: ''Più fondi al lavoro, non a megaopere"


di Filippo Tronca
Pescara - No a nuove megaopere impattanti, ma interconnettere e potenziare le infrastrutture abruzzesi esistenti, puntare sulla ferrovia e non sull'automobile per esempio per avvicinare Pescara e L'Aquila. E, soprattutto, più risorse per l'occupazione e meno tasse per chi investe.
Sono solo alcuni dei desiderata dei sindacati, che ieri hanno partecipato a Pescara all'incontro tra il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, con le parti sociali e le associazioni di categoria abruzzesi per il masterplan per il rilancio del Sud, voluto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che consentirà anche all'Abruzzo di attingere a risorse che potrebbero, almeno stando agli annunci, attestarsi sui 7 miliardi complessivamente.
Dopo il lavoro dello staff di esperti con la regia dello stesso D'Alfonso, già documentato da AbruzzoWeb, si è ancora ad una fase di bozza e di condivisione con le parti sociali. Circa le infrastrutture da finanziare, ovvero il piatto forte del masterplan (da mettere in cima alla lista tra le tantissime di cui si è fatta menzione in queste settimane) non è stato reso noto ancora un elenco ufficiale e definitivo. Ci saranno solo, questo è certo, quelle cantierabili entro 24 mesi, ed è per questa ragione che ad esempio non potrà esserci, come confermato ieri, la superstrada Bussi-Popoli, ultimo tratto per velocizzare la statale 17 nella direttrice L'Aquila Pescara.
L'obiettivo comunicato dallo stesso governatore è comunque quello di essere la prima regione d'Italia a sottoscrivere con Renzi l'accordo, entro novembre, come auspicato già all'Aquila nella prima e fugace visita del premier. E' in arrivo una riunione proprio per fare il punto sul masterplan, prevista per i primi giorni di novembre, con Claudio De Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo economico, e Luca Lotti, strettissimo collaboratore di Renzi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nonché segretario del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe).
Certi sono i capitoli su cui andrà definito il masterplan: industria sostenibile, capitale umano, infrastrutture e mobilità, economia del mare e tutela del territorio. Impostazione articolata e non unidirezionale che ha trovato l'apprezzamento al tavolo pescarese sia di Gianni Di Cesare, segretario regionale della Cgil, che di Roberto Campo, segretario regionale della Uil. Il segretario regionale della Cisl, Maurizio Spina, non ha potuto partecipare all'incontro.
"È una buona impostazione - commenta Di Cesare a questo giornale - anche se poi il giudizio potrà essere dato quando saranno chiari i dettagli e i contenuti". "Nel capitolo industria sostenibile - aggiunge Campo - si chiedono risorse per dotare di banda larga i nuclei industriali, per ottimizzare la depurazione delle acque, implementare l'energia rinnovabile, e se obiettivo è aumentare la competitività allora si va nella giusta direzione, perché la sostenibilità ambientale significa anche meno costi".
Nel capitolo, anch'esso in fieri, sul "capitale umano", spunta la proposta dell'occupabilità degli over 30 e over 50. "Una sorta di garanzia giovani, riservata agli under 29 e pensata per quelle fasce di lavoratori che hanno difficoltà a ricollocarsi - prosegue Di Cesare - che può essere uno strumento molto utile". Ma, sottolinea il segretario della Cgil, "abbiamo chiesto che il masterplan metta al primo posto la necessità di implementare per la nostra regione il Fondo sociale europeo (Fse) e il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per interventi sul capitale umano, per favorire politiche occupazionali assolutamente urgenti".
"Il governo deve mantenere l'impegno di compensare i tagli dei fondi europei da 321 milioni degli ultimi anni - concorda Campo - e questo è un punto fermo, secondo noi, del masterplan, collegato alla necessità di definire meglio le risorse e le strategie legate all'inclusione sociale e alla formazione professionale". L'esponente Uil aggiunge che occorre "arricchire il masterplan con un allegato fiscale che contenga un piano di graduale ma strutturale e integrale azzeramento delle maggiorazioni di tasse (addizionale regionale Irpef ed Irap) che cittadini e imprese pagano in Abruzzo a causa dell'extra-deficit sanitario che comportò a suo tempo il commissariamento della Regione sulla Sanità".
Venendo poi al capitolo più pesante, quello delle infrastrutture, i sindacati mettono un paletto: no a interventi impattanti e faraonici, di cui l'Abruzzo non ha bisogno. Perché basta intervenire sull'esistente. E concordano dunque su un'anticipazione fornita da D'Alfonso in merito alla velocizzazione delle ferrovie Pescara-Roma e Pescara-L'Aquila.
Altre opere che potrebbero essere messe in lista, se subito cantierabili, sono il potenziamento dei porti di Pescara, Ortona e Vasto; il prolungamento della pista di atterraggio dell'aeroporto di Pescara; l'ultimazione della Teramo-Mare, la pedemontana Abruzzo-Marche; la tratta Guardiagrele-Val di Sangro-Fara San Martino; la variante alla statale 16 in corrispondenza degli abitati di Vasto-San Salvo, Francavilla-Ortona, Montesilvano-Silvi; il collegamento Loreto Aprutino-Penne; il prolungamento dell'asse attrezzato con il porto di Pescara.
"Per accorciare le distanze tra Pescara e L'Aquila non bisogna puntare sulla gomma - spiega Di Cesare - e nutriamo dubbi sugli investimenti da fare sulla statale 17, in particolare sul lotto Navelli-Bussi, che comunque non sarà inserito nel masterplan perché non cantierabile in tempi brevi. Basta invece quello che è già previsto nel masterplan, come ha confermato D'Alfonso, ovvero l'intervento che consentirà, con appena 4 milioni di euro, di bypassare lo scalo ferroviario di Sulmona recuperando il vecchio tratto dismesso di Pratola Peligna, per poi intervenire con altre opere di miglioria per far sì che in un'ora e mezza si possa andare da Pescara all'Aquila, ma in treno, mezzo più ecologico e strategico, e non con l'automobile".
"È finita la stagione degli interporti costruiti negli anni '90 e che sono rimasti cattedrali nel deserto - conclude Campo - Le proposte da fare nel masterplan devono essere solo interconnessioni di ciò che è slegato... di riconnettere i sistemi. Non servono ponti d'oro ma più passaggi a livello automatici, serve raddrizzare le curve delle vie di comunicazioni esistenti".


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