Data: 29/06/2018
Il lavoro era e resta un'emergenza e una priorità per l'Abruzzo
L'analisi di Cgil Cisl Uil e le richieste alla Regione
Quello che si legge di seguito è il documento unitario distribuito oggi nella conferenza stampa tenuta a Pescara da Sandro Del Fattore, Leo Malandra e Michele Lombardo - rispettivamente segretari generali regionali di Cgil Cisl Uil - sui temi del lavoro, dello sviluppo e dei rapporti con la Regione Abruzzo. (Le interviste televisive ai segretari regionali si possono rivedere alla rubrica Video del sito in data 29 giugno 2018)
<Il lavoro era e resta un'emergenza e una priorità per l'Abruzzo. 1. Sempre sui temi del lavoro e dello sviluppo, la Regione Abruzzo, le organizzazioni sindacali e tutte le parti sociali due anni fa hanno sottoscritto un "Patto per il lavoro e lo sviluppo" che garantisse una unitarietà, diversamente dal passato, della programmazione 2014-2020 dei fondi europei; una operatività degli investimenti previsti da quella programmazione con una puntuale verifica del procedere dei programmi, dell'uscita dei bandi, dell'effettuazione delle assunzioni, della individuazione di eventuali ostacoli e delle misure volte alla loro rimozione. A due anni dalla sottoscrizione di quel "patto per il lavoro" quasi nulla è stato fatto di quanto previsto. Vi è una responsabilità evidente di chi fino ad oggi ha guidato la Regione. Questa è, tra l'altro, una delle ragioni per le quali lo scorso 3 febbraio CGIL CISL UIL hanno portato in piazza migliaia di lavoratori e lavoratrici. Nonostante impegni formali assunti dal Presidente della Regione, a tutt'oggi non si è svolta alcuna verifica di ciò che è stato sottoscritto; 2. Il "Patto per il lavoro e lo sviluppo" doveva essere sostenuto dalle risorse dei fondi FSE e FESR. Ad oggi la Regione Abruzzo sconta un forte ritardo nella capacità di spesa di queste importanti risorse. Questo ritardo costringe la Regione a rivedere le previsioni di spesa per l'anno in corso: si rimodula la spesa di ben 9.246.390 euro per il FSE e di 7.300.550 per il FESR. Questo ritardo nella capacità di spesa, come hanno evidenziato gli stessi rapporter della Commissione europea nell'ultima riunione del Comitato di sorveglianza, è dovuta ad una carente organizzazione della macchina amministrativa. La necessità di una migliore organizzazione della macchina amministrativa era stata già messa in evidenza dalle organizzazioni sindacali all'inizio della programmazione 2014-2020 proprio per evitare gli errori del passato. Nulla però, fino ad oggi, è stato fatto. 3. Occupazione e lavoro stabile si creano anche e soprattutto con investimenti e infrastrutture. Più volte, con diversi ministri, è stato presentato il Masterplan. CGIL CISL UIL hanno per tempo rimarcato alcune criticità (ad esempio la scarsità di risorse impegnate nelle attività produttive: solo il 5,9% rispetto al dato medio nazionale, che è del 23,1%). Al tempo stesso, però, le organizzazioni sindacali ne avevano chiesto la rapida attuazione e l'avvio dei cantieri, in particolare per le infrastrutture e le opere di bonifica ambientale. Ad oggi della effettiva attuazione di quello strumento si sa poco o nulla. Inoltre si era convenuto di avviare una iniziativa nei confronti del governo nazionale per assegnare all'Abruzzo una quota supplementare di FSC (si erano ipotizzati 133 milioni) a titolo di parziale indennizzo rispetto al taglio delle risorse dei fondi strutturali europei. Non solo ciò non è avvenuto, ma nella delibera CIPE di ripartizione del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 per l'Abruzzo è stanziata una cifra irrisoria di 5,84 milioni (il Molise ha ottenuto finanziamenti per 12 milioni). Facciamo notare che il FSC, per la gran parte, finanzia opere infrastrutturali decisive per lo sviluppo produttivo, sociale, civile della regione. L'Abruzzo ne avrebbe grande bisogno ma la "distrazione" della Regione da questi problemi ha portato a un risultato assai deludente. 4. Ci sarebbe stato bisogno di un confronto serio sulle aziende partecipate per migliorare la qualità dei servizi erogati e la salvaguardia dell'occupazione. Questo confronto tutt'oggi langue. 5. Registriamo ancora i ritardi strutturali e funzionali sulle politiche attive del lavoro. Inoltre lo stesso sistema regionale della formazione non rappresenta oggi un vero strumento per le politiche attive del lavoro, in quanto non opera in riferimento a fabbisogni formativi reali ed aggiornati e non attua la certificazione delle competenze acquisite. Nessuna risposta abbiamo avuto, fino ad oggi, sull'attivazione dell'Osservatorio permanente sul credito regionale, strumento utile per famiglie e imprese. Non possiamo che apprezzare che il Vice Presidente della Regione ponga al centro dell'attenzione il grande tema del lavoro e dello sviluppo, come abbiamo più volte sollecitato anche con la mobilitazione, ma rimangono senza risposta o non attuati punti rilevanti o impegni sottoscritti decisivi proprio su tali temi.
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