Skip to main content

Data: 14/04/2018

Il terremoto delle tasse, l’Europa e il lavoro a rischio: in piazza all’Aquila anche la Cgil

Il terremoto delle tasse, l’Europa e il lavoro a rischio: in piazza all’Aquila anche la Cgil
Richieste assurde da Bruxelles e Roma, le considerazioni della Camera del lavoro

Non sarà la proroga di quattro mesi accordata dal governo alle imprese per il pagamento "tutto e subito" delle tasse sospese per 18 mesi dopo il terremoto del 2009 che fermerà la mobilitazione e la protesta di quella parte dell'Abruzzo colpito dal sisma e che ancora oggi è alle prese con una difficile ricostruzione. Circa 350 aziende e attività professionali del cratere alle quali una legge dello Stato italiano riconobbe alcune agevolazioni sulla tassazione (riduzione degli importi e dilazione del pagamento) per favorire la ripresa dell'attività economica e salvaguardare i posti di lavoro.
Motivazioni che evidentemente non sono bastate alla Commissione europea e ai burocrati di Bruxelles e Roma, che a seguito di una mancata notifica agli organismi comunitari del provvedimento a favore delle aziende (una "dimenticanza" di tutti i governi che si sono succeduti dal 2009 ad oggi) e dal sospetto che le agevolazioni siano in realtà aiuti di Stato (da parte di Bruxelles) hanno causato l'apertura di una procedura di infrazione della Ue alla quale il governo italiano ha fatto seguire immediatamente la nomina di un commissario straordinario incaricato di chiedere e incassare in tempi strettissimi le tasse che a causa del terremoto non si sarebbero dovute pagare.
E tutto ciò a distanza di nove anni dal terremoto e con scadenze serrate: soltanto 30 giorni dall'arrivo della cartella esattoriale per documentare i danni causati (allora) dal sisma, altrimenti si pagano non soltanto le tasse ma anche rivalutazioni, more e interessi. Per un importo di partenza che si aggirava sui 70 milioni di agevolazioni e che alla fine supererà i 100 milioni di euro da restituire. Una vera e propria legnata assestata da Bruxelles all'economia di un territorio devastato dalla catastrofe e che lentamente cerca di riconquistare normalità e occasioni di lavoro (salvaguardando se possibile quello che c'è) alla quale il governo italiano non soltanto non si è opposto aprendo una vertenza nei confronti dell'Unione Europea, ma rispetto alla quale non ha ritenuto di rivendicare neppure la bontà di una legge approvata dal Parlamento italiano.
Ovvio quindi che la protesta e la mobilitazione non si fermeranno, e che alla manifestazione prevista all'Aquila per lunedì 16 aprile - che si terrà nonostante l'annuncio della proroga arrivato ieri - hanno dato la loro adesione non soltanto le forze sociali del territorio ma anche decine di istituzioni ed enti locali di tutto l'Abruzzo. In una battaglia che vuole difendere il lavoro e il diritto al futuro ovviamente non poteva mancare la Cgil: ne spiega le ragioni la nota di Umberto Trasatti, segretario generale della Camera del lavoro dell'Aquila, che riportiamo di seguito.

 

"Lunedì la Cgil in piazza ci sarà. Parteciperà con le proprie strutture e i propri lavoratori alla manifestazione contro l'assurda richiesta di restituire le tasse che lo Stato e il governo italiano (con una legge conquistata con la mobilitazione e la lotta ed approvata dal Parlamento) avevano deciso di non chiedere alle imprese di un territorio martoriato da un terremoto. Per smuovere un governo che finora ha ritenuto di non dover aprire con l'Unione europea una vertenza sacrosanta per cambiare un orientamento dove sembra prevalere soltanto una burocrazia miope che non tiene in considerazione neppure gli effetti reali, concreti, di una tragedia.
La Cgil dunque ci sarà. Scenderà in piazza perché i burocrati non possono assestare un altro colpo a un territorio che faticosamente si sta rialzando in piedi, e perché penalizzare le imprese con un provvedimento assurdo finirebbe per colpire anche le persone che in quelle imprese lavorano. Quanti sono i posti di lavoro a rischio? Quante sono le aziende che potrebbero non farcela e avviarsi alla chiusura? Si rendono conto, i burocrati italiani ed europei, che dietro le carte e le procedure ci sono persone in carne e ossa, lavoratori e imprenditori, che rischiano tutto soltanto perché hanno fatto affidamento su quanto era stabilito da una legge dello Stato italiano?
Lunedì in piazza la Cgil ci sarà, a sostegno di una vertenza che dovrà proseguire per far cambiare una decisione assurda ma anche per richiamare tutti, la politica e la burocrazia, sul fatto che sono episodi come questo che le persone non tollerano più e che riducono la fiducia nelle istituzioni".

 

Umberto Trasatti, segretario generale Cgil L'Aquila


www.cgilabruzzomolise.it ~ organizzazione@cgilabruzzomolise.it