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Data: 12/05/2014

In pericolo la sede abruzzese della Rai, si mobilitano anche i sindacati

In pericolo la sede abruzzese della Rai, si mobilitano anche i sindacati
Informazione e pluralismo: l'allarme di Cgil, Cisl e Uil, che scrivono ai parlamentari regionali e ai segretari nazionali

La sede abruzzese della RAI è in pericolo. Una proposta di riorganizzazione dell'azienda radiotelevisiva pubblica prevede l'accorpamento di varie sedi regionali, con il rischio di contrarre l'informazione sul territorio, minarne la completezza e ridurre il pluralismo delle idee. Di tutto ciò i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil (rispettivamente Gianni Di Cesare, Maurizio Spina e Roberto Campo) si dicono molto preoccupati, al punto da scrivere ai parlamentari abruzzesi e ai segretari nazionali delle tre organizzazioni sindacali (Camusso, Bonanni e Angeletti) una lettera che di seguito pubblichiamo integralmente.

 

<Vi scriviamo - spiegano i segretari di Cgil Cisl e Uil Abruzzo ai parlamentari di questa regione e ai segretari sindacali nazionali - per esprimere la nostra forte preoccupazione sulla proposta di una riorganizzazione delle sedi regionali del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, contenuta nella relazione conclusiva del commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, sull'indagine conoscitiva per l'acquisizione di elementi informativi sullo stato delle procedure di revisione della spesa pubblica. Il taglio imposto alla RAI, di 150 milioni di euro a partire dal 2015, si realizzerebbe con la soppressione o l'accorpamento delle sedi regionali, in quanto per il commissario Cottarelli 24 sedi sono troppe. L'idea è quella di accorpare le sedi per bacini. L'informazione regionale della Rai tuttavia è uno dei pilastri del servizio pubblico. Le sedi regionali danno voce a tutte le realtà territoriali, anche le più piccole, e garantiscono una programmazione più vicina alle popolazioni e alle realtà locali. Solo la presenza di una sede Rai autonoma, con i suoi servizi e con il suo TGR, consente di poter dare voce alla gente e alle comunità locali e territoriali, difendendo la democrazia e il pluralismo dell'informazione. Il ridimensionamento dell'informazione regionale del servizio pubblico radiotelevisivo quindi deve essere scongiurato, inoltre risulta fortemente contradditorio alla luce della proposta di riforma istituzionale, con la trasformazione del Senato in sede referente degli Enti Locali e delle Regioni.
La Rai in Abruzzo dispone di una sede a Pescara ed una distaccata a L'Aquila, nelle quali operano quotidianamente giornalisti, personale tecnico e impiegati che assicurano, attraverso la loro professionalità e una presenza costante sul territorio regionale, un servizio pubblico che caratterizza l'informazione a livello locale con equità, capace di riservare attenzione anche alle realtà più periferiche suscettibili di maggior criticità e che altrimenti non avrebbero voce.
La prospettiva di chiusura o di accorpamento con altra sede non tiene conto delle esigenze di informazione richieste al servizio pubblico. La pluralità dell'informazione va difesa, come vanno tutelati i presidi locali dell'informazione e i livelli occupazionali, che garantiscono un valore aggiunto a cui il servizio pubblico non può rinunciare. I giornalisti, il personale tecnico e gli impiegati abruzzesi hanno svolto, in questi anni, un ruolo prezioso e insostituibile da potenziare e non ridimensionare.
La Rai deve sicuramente ridurre i propri costi, eliminando sprechi e privilegi che pur sono presenti, aprendosi a un confronto con tutte le organizzazione sindacali, attraverso la presentazione da parte dell'Azienda di un piano industriale, in grado di darle una prospettiva di crescita. È necessario intervenire con coraggio e lungimiranza, aprendo una lotta coraggiosa all'evasione del canone radiotelevisivo, a cui il governo deve fornire il massimo supporto.
Per Cgil, Cisl e Uil Abruzzo sono inaccettabili gli attacchi al pluralismo dell'informazione chiudendo le sedi regionali della Rai, che attraverso i Tgr svolgono una funzione importante di  tutela del diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati sui vari aspetti della vita sociale, culturale e istituzionale.
Come Sindacato chiediamo, pertanto, un vostro autorevole intervento per non permettere tagli al pluralismo informativo ed esprimiamo la nostra completa contrarietà alla ventilata chiusura delle testate giornalistiche regionali. L'informazione locale è una ricchezza e un valore aggiunto di una Regione come l'Abruzzo, senza per questo voler difendere sprechi e inefficienze. A livello nazionale, in carenza di un serio confronto o di assunzione di decisioni unilaterali da parte della Rai o del governo, unitamente alle nostre strutture nazionali confederali e di categoria, non faremo venir meno le iniziative di mobilitazione che si rendessero necessarie. La sede Rai non solo è patrimonio di tutti noi abruzzesi, ma garantisce il pluralismo dell'informazione, e come Cgil, Cisl, Uil vogliamo che venga scongiurato ogni possibile rischio di chiusura>.


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