L'assessorato alla Sanità della Regione ha comunicato nel proprio sito istituzionale di aver stipulato un protocollo d'intesa con l'Inail per l'erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria agli infortunati sul lavoro. Ciò consentirebbe l'ampliamento dei servizi a disposizione del lavoratore colpito da infortunio, attraverso l'erogazione delle prime cure ambulatoriali (con i correlati accertamenti diagnostici), delle prestazioni specialistiche e quelle di assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera.
Per la Fp Cgil Abruzzo la firma del protocollo è un passo importante per dare risposte ai lavoratori abruzzesi vittime di infortuni e di tecnopatie. Peccato che è facile prevedere che ancora per molti mesi questi saranno gli unici in Italia a dover rinunciare a tali prestazioni o pagarle di tasca loro.
Infatti già nel febbraio del 2012 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni approvava l'accordo quadro per la definizione delle modalità di erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria da parte dell'Inail, un accordo quadro che prevedeva che l'Inail, d'intesa con la Regione interessata, utilizzando servizi pubblici e privati, potesse erogare le prestazioni integrative necessarie al recupero dell'integrità psicofisica dei lavoratori infortunati con specifico riferimento ai trattamenti riabilitativi.
Sulla base di tale accordo negli ultimi quattro anni, su sollecitazione dello stesso Inail, tutte le Regioni hanno stipulato le suddette convenzioni: unica eccezione è stata proprio la Regione Abruzzo, che solo qualche giorno fa ha prodotto un primo protocollo d'intesa, preliminare alla convenzione attuativa.
Perché questo ritardo? Che i lavoratori abruzzesi vittime di infortuni siano diversi da quelli delle altre Regioni? E' consapevole la Regione Abruzzo che così facendo si rischia di discriminare i propri lavoratori/infortunati, i quali da anni hanno tutele mediche e riabilitative inferiori a quelli di altre regioni? E' consapevole la Regione Abruzzo che dalle sedi Inail sempre più spesso giungono notizie relative a lavoratori che rinunciano alle terapie riabilitative esclusivamente per motivi economici? E' mai possibile tollerare oltre tali circostanze?
Il ritardo nell'attuazione dell'accordo quadro ha fatto sì che dal 2013 al 2015, ben 6 milioni di euro che l'Inail prevedeva di stanziare per l'Abruzzo sono andati in conto residui, a discapito degli infortunati abruzzesi e dell'economia sanitaria della nostra regione, dove tanti fisioterapisti sono costretti a lavorare part-time a causa della riduzione dei budget imposti dalla Regione Abruzzo negli ultimi anni.
Ebbene la Fp-Cgil Abruzzo, se è vero che un Protocollo d'intesa è stato firmato, ritiene che ora è il momento di colmare il colpevole ritardo procedendo, nell'immediato, alla stipula della Convenzione tra Regione ed Inail. Su tale problematica la vigilanza di questo sindacato sarà massima al fine di monitorare i tempi della stipula definitiva della convenzione: non si possono tollerare ulteriori ritardi a discapito della salute dei lavoratori abruzzesi.
Carmine Ranieri, segretario generale Fp Cgil Abruzzo