Skip to main content

Data: 05/01/2015

Inquilini sotto sfratto, l’allarme scatta anche in Abruzzo

Inquilini sotto sfratto, l’allarme scatta anche in Abruzzo
Il Sunia denuncia il decreto Milleproroghe, a rischio famiglie che pagano regolarmente

Il Sunia, il sindacato degli inquilini, lancia l'allarme e afferma che non si tratta di morosi, di persone che non pagano l'affitto, <ma di inquilini che pagano regolarmente ma che hanno un altro problema: il loro contratto di affitto è scaduto e potrebbe non essere più rinnovato>.
Il Sunia spiega inoltre che da quest'anno non ci sarà il tradizionale allungamento dei tempi per gli inquilini che si ritrovano con il contratto di affitto scaduto. Dipende dal fatto che il decreto Milleproroghe da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale non contiene lo slittamento dei termini che finora ha impedito <di mettere in strada quelle che per il sindacato degli inquilini sono circa 30mila famiglie in estremo disagio abitativo>. Un diritto che sinora è stato riconosciuto alle famiglie con alcuni limiti di reddito e in difficoltà, con a carico persone malate o più figli piccoli.
Perché accade? Come nasce questa novità? I motivi li spiegano al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dove fanno sapere che la misura è saltata soltanto perché nel campo degli affitti sono già operativi due fondi previsti nel decreto Casa, con uno stanziamento relativo di 446 milioni di euro. Una decisione che trova d'accordo Confedilizia, l'organizzazione dei proprietari immobiliari, il cui presidente Corrado Sforza Fogliani annuncia che <il governo ha evitato il trentunesimo blocco degli sfratti>, interrompendo quella che per lui era diventata una liturgia.
Fatto è che 30mila famiglie sono rischio, a partire dalle grandi città. E che questa scure pende anche sulle teste di parecchie famiglie abruzzesi. Per parte sua Daniele Barbieri, segretario generale del Sunia, respinge le motivazioni alla base delle decisioni del governo, si dice <fortemente preoccupato>, e sottolinea le conseguenze e i rischi che corrono famiglie alle quali non basta più neppure avere un lavoro.
Per Barbieri infatti <non è questa la categoria di inquilini interessata dai fondi di cui parla il ministero>. Si tratta infatti <di persone che pagano regolarmente, non di morosi, il cui problema sta nel fatto che si ritrovano un contratto di affitto scaduto che però non gli sarà rinnovato>. E neppure <si tratta di famiglie che vogliono restare in quella casa perché particolarmente attratte dall'abitazione - puntualizza il segretario - ma che spesso sono costrette a farlo perché non sono in condizione di trovare sul mercato un altro alloggio adeguato alle loro limitate possibilità economiche>. D'altra parte per vedersi riconoscere la proroga, aggiunge Aldo Rossi, che del Sunia è segretario nazionale, si deve essere in presenza di <nuclei bisognosi, con a carico anziani, portatori di handicap, malati terminali. E neppure bisogna superare i 27 mila euro annui di reddito lordo>.

Così, mentre il sindacato degli inquilini annuncia che darà battaglia, che farà di tutto <affinché nella legge di conversione del decreto venga inserita la proroga>, e che <chiederà ai prefetti di non concedere la forza pubblica per questo tipo di sfratti>, anche in questa regione (un campanello d'allarme è già suonato a Pescara) si annunciano i guai per le prime famiglie e ci si prepara alla mobilitazione.


www.cgilabruzzomolise.it ~ organizzazione@cgilabruzzomolise.it