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Data: 16/12/2015

La concretezza della solidarietà: il bilancio del “Fondo Sisma”

La concretezza della solidarietà: il bilancio del “Fondo Sisma”
Velocità, trasparenza e risultati. L'intervento di Danilo Barbi all'incontro aquilano

L'appuntamento aquilano si è concluso con un grande applauso collettivo. Un ringraziamento non di maniera rivolto a chi, con il proprio lavoro e la propria generosità, ha reso possibile un progetto che ha dato avvio o rafforzato attività produttive, ricerche tecnologiche e iniziative formative che devono dimostrare di saper crescere con le proprie gambe. Una scommessa ben avviata però, perché la maggioranza delle attività prescelte (oltre i 2/3) ha rapidamente iniziato a fatturare e assunto personale, superando già i 200 occupati.
Un progetto, quello del "Fondo Sisma" e del Comitato Abruzzo che ne è stato il braccio operativo (ne hanno fatto parte Cgil Cisl Uil e Confindustria nazionali, regionali e provinciali), del quale non ripetiamo i risultati e le caratteristiche - che si possono leggere su questo sito alla News del 10 dicembre 2015, che ne riporta i dettagli - ma sul quale torniamo al termine di un dibattito, svoltosi ieri nel capoluogo regionale, che non solo ha rendicontato l'esito dell'iniziativa ma si è soffermato molto sui criteri e le modalità con cui le organizzazioni sindacali e industriali hanno scelto di spendere il corrispettivo di un'ora di lavoro donata da tutti i lavoratori italiani dopo il terremoto del 2009, al quale si è aggiunta un'analoga donazione delle aziende. Oltre 7,5 milioni di euro che sono raddoppiati dopo il cofinanziamento delle otto iniziative prescelte, alle quali si sono aggiunge nell'ultimo periodo altre 48 piccolissime aziende e start-up tecnologiche finanziate (con somme tra i 9mila e i 15mila euro) grazie alle economie realizzate nei tre anni di svolgimento del progetto.
Così, dopo che Umberto Trasatti, segretario della Camera del lavoro dell'Aquila, ha ricordato che la sua provincia è ancora <un mare in tempesta, che ha perso in due anni 17.000 posti di lavoro, occupati e redditi che senza investimenti destinati allo sviluppo non potremo recuperare>, va osservato però che sindacati e Confindustria considerano l'esperimento del "Fondo Sisma" il primo esempio di una modalità nuova (favorita ovviamente dall'eccezionalità del post-terremoto) per la gestione di fondi e donazioni destinati agli investimenti e al lavoro.
<Un'esperienza virtuosa> la definisce Danilo Barbi, della Cgil nazionale (Susanna Camusso infatti è stata trattenuta a Roma) <alla cui continuità la Cgil è interessata>. Perché? Per vari motivi, che riguardano l'Abruzzo ma anche l'intero Paese, al quale per ricominciare a crescere serve un radicale cambio di rotta delle politiche economiche: <Perché qui dopo la catastrofe non si sono scelti progetti risarcitori, di corto respiro, ma si è scommesso sul futuro - spiega Danilo Barbi -, perché l'innovazione industriale e tecnologica è un grande moltiplicatore economico, perché le forze sociali e le istituzioni locali hanno messo al centro l'interesse collettivo e il lavoro, perché per combattere la crisi serve la partecipazione attiva dei soggetti sociali e dei cittadini>.

D'altra parte il segretario nazionale della Cgil conclude sottolineando un aspetto della vicenda fondamentale: il rigore nella gestione dei fondi, una grande trasparenza assicurata dal costante monitoraggio dei flussi finanziari e dalla pubblicizzazione sul sito internet (comitatoabruzzo.it) di tutte le iniziative e gli investimenti promossi ed effettuati nell'arco dei tre anni del progetto. Modalità di gestione veloci e trasparenti che ricalcano le regole che l'Europa si è data per il no-profit (ma anche per le attività profit) e che sotto lo slogan "Città della conoscenza" provano a far crescere una rete di aziende e competenze tecnologiche, supportate dall'università, che il capoluogo e l'intero Abruzzo già possiedono e che possono rappresentare uno dei fattori decisivi per rilanciare le zone interne della regione anche grazie ai fondi nazionali (il 4% dei finanziamenti per la ricostruzione) che il governo e il Parlamento hanno destinato ai progetti di sviluppo economico nei territori colpiti dal sisma.
Senza dimenticare un altro aspetto importate della vicenda: il "Fondo Sisma" è una dimostrazione che la rappresentanza collettiva serve ancora, che i sindacati sono capaci di pensare e realizzare progetti innovativi e coerenti. Improntati allo sviluppo ma anche trasparenti e controllati nel percorso e nei risultati.


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