Data: 03/09/2013
La politica cambi rotta: servono scelte per la crescita e il lavoro
La lettera firmata da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria
La governabilità va difesa ma deve essere capace di produrre risultati concreti e garantire stabilità: la condizione determinante per riavviare un ciclo economico positivo. E' quanto si legge in un documento che i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria (Camusso, Bonanni, Angeletti e Squinzi) hanno firmato insieme per sollecitare un cambiamento di rotta alle politiche governative, per chiedere provvedimenti in grado di innescare un ciclo positivo e rilanciare la crescita di questo Paese, per trovare soluzioni ai problemi reali delle imprese e del lavoro. D'altra parte una politica di austerity e tagli indiscriminati non è servita a rilanciare gli investimenti e il lavoro (l'Italia è l'unico paese del G7 ad avere ancora un Pil negativo), c'è bisogno invece di scelte nuove per favorire la crescita e l'occupazione, a partire da quelle che il governo farà con la prossima legge di stabilità, la vecchia Finanziaria, della quale si discuterà nelle prossime settimane. Tornando alla governabilità, Cgil Cisl Uil e Confindustria affermano che <le iniziative promosse in questi giorni per assicurarla (il riferimento è alle ultime vicende politiche, l'Imu ed altri provvedimenti, ndr) hanno sottratto per la loro realizzazione risorse che sarebbero state meglio impiegate per misure più efficaci per il rilancio delle imprese e il sostegno dei lavoratori>. Un giudizio chiarissimo cui segue la considerazione che <il governo ha più volte dichiarato l'intenzione di uscire dalla crisi puntando sul ruolo dell'industria e sul lavoro>. Un obiettivo fondamentale <su cui far convergere l'azione del governo e delle parti sociali per la crescita, in coerenza con gli insegnamenti derivati dalla crisi finanziaria e con gli indirizzi e gli orientamenti elaborati anche in sede di Unione Europea>. Quel che sindacati e industriali si aspettano sono dunque <iniziative governative sostanziali, coerenti con le intenzioni più volte dichiarate e utili a rimettere al centro la scommessa della crescita. La centralità dell'industria e del lavoro quale snodo attorno al quale costruire il rilancio deve passare infatti per una nuova e più efficace articolazione delle politiche fiscali e industriali, con l'obiettivo della crescita e in un'ottica di redistribuzione del reddito, e per una riflessione sull'assetto istituzionale in chiave di maggiore efficienza della Pubblica amministrazione e di effettiva razionalizzazione della spesa pubblica>. Crescita, redistribuzione del reddito, efficienza della macchina burocratica, razionalizzazione della spesa pubblica ma anche fisco, green economy, energia ed altro ancora. Su queste priorità nei prossimi mesi si incalzerà il governo per impegni precisi e definiti, a partire dalla legge di stabilità, che andranno discussi in un confronto permanente con le forze sociali. Tutto ciò per far tornare in cima all'agenda politica il tema della crescita e dello sviluppo industriale, per rilanciare l'occupazione e ridare fiducia ai cittadini in un quadro di accordo sulle scelte strategiche di medio e lungo periodo. Obiettivi non facili e tuttavia perseguibili se cambierà il tipo di politica cui assistiamo già da alcuni anni. C'è bisogno di scelte e interventi che invertano la rotta; di proposte che Cgil, Cisl, Uil e Confindustria cominciano a delineare nel documento congiunto, quello che alleghiamo di seguito nella sua versione integrale e che rappresenta il punto di partenza di una discussione il cui fine è rilanciare lo sviluppo. |
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