"Senza strumenti adeguati e politiche espansive la manovra economica non sostiene lo sviluppo e il rilancio economico del Paese, quindi al governo chiediamo un confronto su sviluppo, crescita, occupazione, fisco, Mezzogiorno, ammortizzatori sociali e politiche attive, previdenza, welfare".
Che le cose non funzionano e che gli investimenti pubblici devono spingere crescita e lavoro lo ha ripetuto questa mattina anche Carmine Ranieri, che della Cgil Abruzzo Molise è stato appena eletto segretario generale. Lo fatto aprendo l'attivo unitario regionale tenuto a Pescara dopo le assemblee e gli attivi che Cgil Cisl e Uil hanno promosso nelle varie province per approfondire la legge di Bilancio 2019 ma soprattutto, come si legge nel comunicato stampa sull'iniziativa, "per presentare le loro proposte su una manovra che è poco attenta alle esigenze e ai bisogni dei giovani, dei lavoratori, delle donne e dei pensionati".
Fatto è che durante il dibattito, al quale hanno partecipato anche Michele Lombardo, segretario generale della Uil Abruzzo; Leo Malandra, segretario generale della Cisl abruzzese e molisana, e Andrea Cuccello, segretario nazionale della Cisl, al giudizio negativo sulla Legge di Bilancio che il Parlamento di prepara ad esaminare (e anche in considerazione della bocciatura dell'Unione Europea) hanno fatto seguito diverse proposte nella direzione di un rilancio della crescita, una direzione di marcia sempre più necessaria e che passa attraverso investimenti in infrastrutture, nuove politiche industriali, innovazione e formazione, coesione sociale e lavoro.
Dopo l'illustrazione della Piattaforma unitaria approvata lo scorso 22 ottobre durante gli esecutivi nazionali - che alleghiamo per approfondire le proposte di Cgil Cisl Uil - gli interventi hanno toccato gli argomenti al centro del confronto politico e sociale. In tema di pensioni e riforma della legge Fornero, per esempio, la proposta della cosiddetta Quota 100 - come si legge nel comunicato - "deve essere la base per avviare un confronto vero e strutturato, e non un semplice slogan", un confronto reale che deve riguardare il sistema previdenziale per allargarsi poi ad altri temi cruciali.
Nella Legge di Bilancio 2019 inoltre "non si parla di giovani, non sono previsti interventi specifici per le donne, per i lavoratori precoci e per i lavori gravosi". E neppure sono mancate polemiche "sui provvedimenti fiscali iniqui, la mancanza di investimenti nel settore sanitario, scolastico e della pubblica amministrazione; l'assenza di un progetto per il Mezzogiorno, i tagli al sistema Sprar o l'inconsistenza di un vero e proprio disegno strategico del Paese".
D'altra parte sul fisco non si devono fare passi indietro e le tasse vanno pagate in base al principio della progressività, senza espedienti che finirebbero per favorire maggiormente i redditi più alti (...la discussione sulla Flax Tax), inoltre vanno introdotte misure a sostegno delle fasce sociali più disagiate ma il Reddito di Cittadinanza non può essere la risposta ultima al problema della crescita e del lavoro che manca, sostitutiva e scollegata da misure attive che spingano l'occupazione. E allora se si vuole accelerare bisogna mettere mano a una legge di Bilancio diversa da quella prospettata (e continuamente rivista... a colpi di dichiarazioni giornalistiche) anche perché "solo attraverso politiche industriali e del lavoro sarà possibile gestire le vari crisi aziendali e creare nuova occupazione stabile". Quella che serve dunque "è una manovra che tenda a dare impulso agli investimenti pubblici, alle strategie di rilancio e alle politiche di coesione: non si tratta di ridurre la spesa ma piuttosto di qualificarla per generare crescita e creare le condizioni perché ripartano produzione e consumi".
P.S. In allegato il volantone unitario con le richieste di Cgil Cisl Uil