Entra nel vivo il dibattito sull'approvazione della legge di stabilità regionale per l'anno 2017. I tagli operati dai governi nazionali alle Regioni negli ultimi anni e la necessità di ammortizzare i debiti accumulati nel passato fanno sì che il bilancio della Regione Abruzzo sarà un bilancio di rigore.
La discussione sui documenti di bilancio approda in consiglio regionale proprio a ridosso della sentenza della Corte Costituzione sulla legge regionale per il servizio di trasporto degli studenti portatori di handicap. Nella sentenza la Suprema Corte stabilisce un principio in base al quale la compartecipazione delle Regioni alle spese per i servizi sociali non può essere condizionata dalle disponibilità finanziarie al punto tale che il contributo diventi incerto e aleatorio, mettendo a rischio il servizio stesso, magari a vantaggio di spese facoltative.
E' per questi motivi che la Cgil Abruzzo chiede al consiglio regionale che i tagli non vengano scaricati, come al solito, sulle fasce della popolazione più debole. Al contrario il sindacato chiede che la Regione intervenga proprio a sostegno di questa fascia dal momento che, come riportato dall'ISTAT nel recente rapporto sul benessere dei cittadini, l'Abruzzo già sconta forti difficoltà, con un aumento della condizione di povertà e servizi offerti spesso carenti sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Lo stesso profilo sociale redatto dalla Regione Abruzzo mostra gravi criticità e proprio da tale condizione di partenza si sviluppa il piano sociale regionale approvato solo qualche mese fa.
Dunque il prossimo bilancio di previsione della Regione Abruzzo rischia di rendere vani gli sforzi di migliorare la condizione sociale dei cittadini abruzzesi, con poche risorse per garantire i servizi pubblici, sociale in primis ma anche trasporti. E tutto ciò rischia di avvenire in una Regione dove già vengono chiesti sacrifici attraverso un sistema di tassazione che con l'addizionale regionale Irpef e i ticket sanitari scarica sui cittadini una parte importante dei costi del welfare regionale.
La Regione Abruzzo, che pure ha approvato in questa legislatura importanti norme a tutela della disabilità, degli anziani, dell'infanzia, rischia ora di vanificare tutto proprio per la carenza di risorse necessarie agli scopi preposti. Oltre ciò potrebbero essere insufficienti le risorse destinate ad aiutare i cittadini per la compartecipazione alla spesa socio-sanitaria laddove, già nella legge finanziaria 2016, i sindacati sono intervenuti per scongiurare forti esborsi di denaro da parte delle famiglie con persone affette da disabilità ed hanno sottoscritto un accordo con la Regione che per quanto riguarda l'accesso alle prestazioni residenziali e semiresidenziali scadrà il prossimo 31 dicembre e ad oggi non è dato sapere cosa accadrà nel 2017.
E' a rischio la possibilità concreta di attuazione delle politiche previste nel piano sociale regionale, nella legge regionale sull'invecchiamento attivo, per non parlare della forte contrazione di alcune spese sulla sanità a partire da quelle relative al personale degli ospedali pubblici abruzzesi.
La Cgil Abruzzo non accetterà tagli al sociale e ai servizi pubblici ed è pronta alla mobilitazione se la politica non saprà dare risposte adeguate.
Carmine Ranieri, segretario regionale Cgil Abruzzo