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Data: 13/02/2017

Lettera da Chieti: una provincia vulnerabile, le tante emergenze e i problemi di chi è rimasto indietro

Lettera da Chieti: una provincia vulnerabile, le tante emergenze e i problemi di chi è rimasto indietro
Lo Spi chiede interventi a partire dalle zone interne e sollecita l’azione delle istituzioni

 <Il tempo è cambiato, non è più quello di una volta con le belle nevicate>. Neanche a dirlo... ed ecco che il giorno prima dell'Epifania comincia a nevicare e da Vasto a Castiglione Messer Marino, da Francavilla a Pizzoferrato, da Fossacesia a Lama dei Peligni inizia una nevicata che possiamo definire "storica". Ma non basta: strade interrotte per neve e frane, interruzione della fornitura elettrica, mancanza in molti comuni dell'acqua potabile, pezzi della Maiella che minacciano abitazioni (a Lama dei Peligni c'è un'ordinanza di sgombero, pare rientrato), scosse di terremoto che per fortuna non sono di alta intensità: insomma, la provincia rivela tutta la sua fragilità.
Non ci sono stati solo disagi temporanei, ma problemi e difficoltà soprattutto:
- per chi è costretto a vivere con un reddito al limite dell'esistenza,
- per i numerosi casi di famiglie che accudiscono in casa i propri anziani,
- per chi vive grazie a macchine che la tecnologia medica mette a disposizione (dialisi, respiratori, ecc.),
- e poi altro ancora, vicende difficili e che non elenchiamo.
In questi specifici casi, senza energia elettrica fino a sei giorni, si è rischiato di porre fine all'esistenza. Vogliamo a tutti i costi cercare i colpevoli? Se ci sono responsabilità oggettive e contingenti verranno fuori e noi non ci tireremo indietro dal collaborare con le istituzioni per un'approfondita analisi della situazione e degli eventi negativi verificatisi.
Quello che vogliamo dire è che ora di smetterla di puntare continuamente il dito contro il colpevole e poi lavarselo. Meglio lavarsi le mani o l'intero braccio. È ora di cominciare a pensare alla zone interne come risorsa e presidio contro le frane. Occorre redigere un serio e oculato piano neve in cui i mezzi siano nelle zone di montagna. Ogni comune della provincia deve munirsi di un nucleo di Protezione civile, in loco, pronto a intervenire in caso di eventi sismici.
Certo la situazione politica non aiuta, le Province ad esempio sono state abolite ma in effetti continuano ad esistere anche senza ...portafoglio. Si decida se devono continuare ad operare o no, altrimenti si stabilisca a chi ci si deve rivolgere in simili casi. I sindaci facciano finalmente un progetto, nei vari ambiti territoriali, con piani neve, piani per prevenire o fronteggiare eventuali calamità naturali, e si approvino a livello regionale e statale giusti e indifferibili finanziamenti.
Per nostro conto non finiremo mai di correre in aiuto delle zone terremotate (gemellaggi, sottoscrizioni, volontariato), di protestare e proporre interventi soprattutto per le zone interne, di educare i pensionati e i cittadini al rispetto delle normative antisismiche, con particolare attenzione alla salvaguardia delle nostre bellezze paesaggistiche, storiche e monumentali.

 

La segreteria provinciale Spi-Cgil Chieti
Gianna Paola Di Virgilio        Leone Di Conza        Candido Calabrese


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