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Data: 11/02/2014

Macroregione Adriatico Ionica: l’Abruzzo sfida il futuro

Macroregione Adriatico Ionica: l’Abruzzo sfida il futuro
La strategia del territorio, i Corridoi di trasporto europei e il documento di sindacati e imprese

Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Cna, Confesercenti, Api, Casartigiani, Cia, Coldiretti e Confartigianato Abruzzo hanno condiviso e sottoscritto un documento sulla Macroregione Adriatico Ionica. Le organizzazioni sociali abruzzesi vogliono contribuire alle scelte e alle decisioni su questo strumento di cooperazione e programmazione in un'area del Mediterraneo a noi vicina ma al tempo stesso difficile e promettente, e propongono alle istituzioni (ai diversi livelli) di utilizzare la costruzione della Macroregione anche per ricollocare l'Abruzzo rispetto alle reti di comunicazione europee, candidandolo all'aggancio con il corridoio Est-Ovest che sbocca a Ploče (in Croazia) e assicurando un prolungamento meridionale del Corridoio Baltico-Adriatico, che interessa longitudinalmente l'intera area, anche in considerazione del rilevante apparato industriale e delle potenzialità della risorse naturali e culturali della nostra regione. Si tratta dunque di un argomento di fondamentale importanza per l'Abruzzo, che al successo di questa strategia affida molta parte del suo futuro. Di queste proposte e considerazioni, inviate alla Commissione Europea nell'ambito della recente consultazione pubblica sulla Macroregione Adriatico Ionica, sono stati informati anche i parlamentari, la Regione, i sindaci dei capoluoghi e le università abruzzesi. Di seguito pubblichiamo dunque la versione integrale del documento.

 

Le parti sociali abruzzesi su Macroregione Adriatico Ionica e Corridoi Europei

 

Le organizzazioni economico-sociali regionali rappresentative del lavoro e dell'impresa esprimono con il presente documento posizioni comuni sui temi della Macroregione Adriatico-Ionica e dei Corridoi Europei, in riferimento agli interessi strategici dell'Abruzzo. E individuano obiettivi da perseguire a livello istituzionale, regionale, nazionale e comunitario, e nel rapporto con le proprie strutture nazionali.

La Macroregione Adriatico Ionica, la terza individuata in ambito Ue dopo quelle Baltica e Danubiana, interviene su un'area da secoli attraversata da frontiere continentali politiche, culturali, religiose e socio-economiche il cui avvicinamento e il coinvolgimento delle sue diverse realtà in azioni di interesse comune può esaltare il meglio dell'esperienza comunitaria come fattore di pace e progresso.

La costruzione della Macroregione Adriatico Ionica rappresenta l'apertura di un bacino di interscambio che può contribuire a un migliore equilibrio della stessa Unione Europea, mettendo in gioco le componenti balcaniche e mediterranee. L'Abruzzo ha la possibilità di rilanciare la sua identità adriatica come possibile linea di sviluppo in una funzione nazionale ed europea.

Per le ragioni sopra ricordate, le parti sociali firmatarie del presente documento si propongono di offrire un fattivo contributo alla definizione della proposta di Piano d'azione della Macro Regione stessa, partecipando alla consultazione in corso.

All'interno della Macroregione Adriatico Ionica, si pone poi con forza la questione dei Corridoi Europei (Ten-T), rispetto ai quali l'Abruzzo - e l'intera area medio adriatica che va da Ancona a Bari - sconta ritardi nazionali e propri. Ritardi che vanno superati, come del resto indicato anche dalla conferenza delle Regioni italiane, nel suo documento offerto come contributo alla consultazione, che propone alla Ue il "completamento della dorsale del Corridoio Adriatico-Baltico.

Il primo problema su cui bisogna intervenire, con urgenza, è il collegamento dell'Abruzzo con il Corridoio V (Kiev-Sarajevo-Ploče). È un completamento mancante nella rete trasportistica europea (TEN-T) che può essere pienamente soddisfatto recuperando il ruolo di "land bridge" naturale tra la penisola iberica e i Balcani, valorizzando l'unica rete trasportistica di rilievo già esistente tra l'Adriatico e il Tirreno: quella dell'Abruzzo da Pescara verso Roma/Civitavecchia. Questa funzione infrastrutturale è già nella programmazione nazionale, essendo stata prevista nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013.

La connessione con Ploče e la realizzazione del collegamento Adriatico-Tirreno, con il prolungamento del Corridoio Baltico-Adriatico, mette l'Abruzzo al crocevia di vie continentali Nord-Sud ed Est-Ovest. L'attuale definizione, che vede questo Corridoio finire a Ravenna, deve essere superata, per recuperare il Mare Adriatico nella sua interezza dentro il Corridoio Adriatico-Baltico. È interesse europeo (macroregionale) e nazionale, nonché regionale dell'Abruzzo, ripristinare un ruolo di punto d'incontro di direttrici est-ovest e nord-sud, di ponte tra i Balcani, l'Adriatico e il Tirreno.

Riassumendo, il presente documento individua due obiettivi su cui impegnarsi:

Porre all'ordine del giorno della Macroregione la ridefinizione dei Ten-T europei, che oggi vedono in quest'area una totale assenza di infrastrutture di "scala europea", determinando così un vuoto nella rete;

Le azioni prioritarie devono privilegiare il potenziamento dei collegamenti dei territori della Macro Regione alle reti "lunghe" Ten-T e "land bridge", con particolare riferimento alla dotazione infrastrutturale costiera, con il prolungamento nord-sud da Ancona a Bari del Corridoio Baltico-Adriatico, e con la proiezione verso l'area balcanica dello stesso, attraverso la trasversale est-ovest tra Civitavecchia-Abruzzo-Ploče.

 

Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Cna, Confesercenti, Api, Casartigiani, Cia, Coldiretti, Confartigianato


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