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Data: 03/12/2014

Mafia e soldi pubblici: l’intreccio tra criminalità e politica la vera zavorra italiana

Mafia e soldi pubblici: l’intreccio tra criminalità e politica la vera zavorra italiana
L'inchiesta di Roma clamoroso segnale d'allarme, la campagna della Cgil sulla legalità

<Le notizie di queste ore sull'operazione della procura distrettuale antimafia di Roma sono di un'eccezionale gravità, sia per i reati contestati che per il numero di arrestati e indagati. Ancora una volta emerge il torbido intreccio tra mafia e politica, al centro degli interessi malavitosi vi sono nuovamente appalti e finanziamenti pubblici. Un saccheggio vero e proprio, che in questo caso pare investa persino le risorse destinate ai centri di accoglienza degli immigrati>.
Sono parole di Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil, in merito all'inchiesta "Mondo di mezzo" della Direzione distrettuale antimafia di Roma, condotta dal Ros dei Carabinieri e la Guardia di Finanza. Temi ben noti alla Cgil, che da settembre ha avviato una campagna nazionale - Legalità, una svolta per tutte - proprio per segnalare che su corruzione, appalti, criminalità organizzata ed evasione fiscale il nostro Paese è arrivato ben oltre il livello di guardia.
<Sono necessari strumenti e risorse adeguate, non interventi spot - sostiene la segretaria - Basta con i tentennamenti su falso in bilancio, autoriciclaggio e revisione dei termini di prescrizione, e sì a una modifica della legge sugli appalti. Questi temi devono essere considerati centrali anche per gli effetti sul lavoro che determinano, ed è necessario che acquisiscano la dovuta priorità all'interno dell'agenda politica. Si agisca con determinazione per dare senso e concretezza alla parola cambiamento>.
Sull'operazione è intervenuta anche la funzione pubblica della Cgil, che ha diffuso una nota firmata da Rossana Dettori, segretaria generale Fp-Cgil nazionale, e Natale Di Cola, segretario generale Fp-Cgil Roma e Lazio. <A Roma serve un'ondata di civismo - scrivono - Ognuno, nel suo piccolo, deve reagire. Da anni denunciavamo intrecci di malaffare e interessi, in alcuni casi riferiti agli arresti odierni... Oggi la giustizia ci ripaga di anni di lotte solitarie e spesso condotte contro troppe resistenze. Continueremo a fare il nostro dovere, che è quello di difendere i lavoratori e attraverso loro i servizi ai cittadini. Ma serve uno sforzo condiviso, che coinvolga tutti>.

<I fatti di Roma confermano quanto la Cgil denuncia da tempo e aveva ribadito nel corso di una recente iniziativa sulla legalità promossa insieme al Silp-Cgil>. Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Claudio Di Berardino, secondo il quale <occorre procedere a una vera semplificazione e a una consistente sforbiciata delle stazioni appaltanti. Parallelamente è necessario intervenire sul sistema degli appalti, definendo anche una legge regionale su appalti, servizi e forniture. La corruzione va combattuta riaffermando la buona politica e la buona amministrazione attraverso regole, trasparenza, responsabilità e controllo. Risvegliando le coscienze - conclude il segretario - serve una rigenerazione morale che ci liberi da questa cappa criminale. Va ripristinata una cultura della legalità. Ci deve essere una reazione corale a tutto questo marciume, a questa vergogna>.


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