Data: 12/07/2013
Malattie professionali: riesaminate le domande respinte
L’Inail accoglie i rilievi dell’Inca sui dinieghi motivati dalla carenza di documentazione
Le domande per il riconoscimento delle malattie professionali che sono state respinte verranno riesaminate. E' quanto si è impegnato a fare l'Inail, la cui direzione generale ha diramato il 7 giugno scorso una circolare specifica, la numero 5056. Si tratta del risultato dell'azione portata avanti dall'Inca, che più volte ha denunciato un comportamento costantemente negativo da parte dell'Inail sul tema del riconoscimento delle malattie professionali. Il patronato in particolare aveva lamentato che in molte sedi Inail le domande di accertamento di malattie professionali sono state respinte per "carenza di documentazione", un atteggiamento che nella maggior parte dei casi ha determinato la mancata denuncia del datore di lavoro o la mancata acquisizione dei questionari che l'istituto ha inviato ai lavoratori per avere dati e informazioni sull'esposizione al rischio lavorativo. Dunque i rilievi mossi dall'Inca-Cgil sono stati accolti e l'Inail ha chiarito che sia la documentazione relativa alla valutazione del rischio sia la compilazione dei questionari devono essere richiesti unicamente ai datori di lavoro, in quanto riportano informazioni che rientrano nelle conoscenze delle aziende. Inoltre la circolare dell'Inail chiarisce che la mancata acquisizione delle informazioni contenute nei questionari non può motivare il rigetto della domanda, dal momento che l'istruttoria deve essere comunque completata, anche attraverso visite ispettive. La direzione dell'Inail invita quindi le sue strutture sul territorio, comprese ovviamente quelle in Abruzzo, ad attenersi a queste istruzioni e soprattutto a procedere al riesame dei casi chiusi negativamente per la mancata compilazione dei questionari. |
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