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Data: 24/01/2014

Meno infortuni e malattie professionali, dipende anche dal lavoro che manca

Meno infortuni e malattie professionali, dipende anche dal lavoro che manca
I dati Inail sull’Abruzzo, crescono al contrario gli incidenti mortali

Può accadere che il numero degli infortuni scenda ma che resti poco da festeggiare. Accade quando l'unico dato che cresce è quello degli incidenti mortali, mentre gli altri diminuiscono soprattutto perché il lavoro non c'è, perché anche in Abruzzo l'occupazione ristagna (anzi è diminuita di 31 mila unità) e si riducono le circostanze pericolose e i rischi sul lavoro.

Fatti che trovano l'autorevole conferma di Giuseppe Lucibello, il direttore nazionale dell'Inail, che all'Aquila ha inaugurato la nuova sede regionale dell'istituto. Lucibello dunque ha passato in rassegna i dati di questa regione ed ha illustrato i numeri del rapporto Inail 2012, che segna un calo degli infortuni (rispetto all'anno precedente) dovuto però, in larga misura, «a una contrazione delle ore lavorative, accentuata dal calo degli impieghi».

Il rapporto segnala che gli infortuni tendono a diminuire, che nel 2012 in Abruzzo ci sono state meno denunce di un anno prima (16.199, l'11% in meno). Un trend che ha ricalcato l'andamento degli ultimi anni e al quale si affianca il calo delle malattie professionali denunciate: 4.924 rispetto alle 5.719 denunce dell'anno precedente, con una riduzione del 13,9%.

Tutto bene dunque? Un dramma che tende a ridimensionarsi? Solo in parte, purtroppo, perché gli infortuni tout-court diminuiscono ma quell'anno in Abruzzo i decessi sono aumentati, da 24 a 25: in particolare 6 sono avvenuti in provincia di Chieti, 5 nel Pescarese, 7 in provincia dell'Aquila e 7 in quella di Teramo.

I vertici Inail da parte loro prendono atto che in questa regione gli infortuni globalmente scendono, ma ciò è accaduto in larga misura per la pesante situazione economica, testimoniata da alcuni indicatori tipici della crisi: è sceso il portafoglio delle aziende assicurate (mezzo punto percentuale sul 2011), è sceso l'importo dei premi accertati (di circa 11 punti), è diminuito l'importo dei premi incassati (15% in meno), è sceso anche l'ammontare della spesa per gli infortuni. Al contrario è aumentato molto l'importo dei premi, dei quali si chiede il pagamento a rate.

Fatti e cifre che suggeriscono a Lucibello di guardare attentamente quanto accade in questa regione, tenendo presente gli effetti del terremoto del 2009 sull'economia aquilana e abruzzese. Tutto ciò mentre Enrico Susi, che dell'Inail è il direttore regionale, prova ad allungare lo sguardo verso un futuro meno difficile, coglie qualche "timido segnale" di ripartenza e dice ai giornalisti: «Quando i primi segni di ripresa si rafforzeranno e ci riconsegneranno una regione di nuovo in crescita, potremo dire che alla comune rinascita avrà contribuito anche l'Inail Abruzzo, attraverso progetti di prevenzione mirati e di qualità, per affermare una nuova cultura della sicurezza».


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