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Data: 28/01/2019

Molise: la ripresa non c’è, tanti nodi ancora da sciogliere

Molise: la ripresa non c’è, tanti nodi ancora da sciogliere
Il rapporto della Banca d’Italia sull'economia della regione

I segnali di miglioramento registrati durante il 2018, almeno nella prima parte dell'anno, non sono bastati, anche perché il "tenue recupero dell'industria e una moderata crescita del terziario" non sono serviti a supplire alla "perdurante congiuntura negativa del settore delle costruzioni". Come non sono bastate le parole e le promesse - e i sindacati molisani lo hanno sottolineato in un comunicato stampa di fine anno che si può ascoltare all'indirizzo internet https://youtu.be/TVSPZOCwR7Y - per chiudere le tante vertenze che aspettano ancora una conclusione positiva.

A raccontare quel che accade all'economia e alla società molisana è stato alla fine del 2018 (il rapporto è di novembre) la Banca d'Italia, che in un fascicolo fotografa i risultati della ricerca condotta nella regione. Una terra, il Molise, dove sono soprattutto le aziende più grandi e quelle rivolte ai mercati esteri (come d'altra parte accade anche in Abruzzo) a sostenere una spesa per investimenti che tuttavia "rimane su livelli storicamente contenuti", con esportazioni che sono trainate principalmente dalle vendite dell'automotive.
Così, detto che nel mercato del lavoro qualche segnale positivo è arrivato nei primi sei mesi dell'anno, una performance che però non si è ripetuta nei mesi successivi, va notato che la regione è ancora lontana dal riprendere la marcia in direzione della crescita (il 2018 non rimarrà alla storia come l'anno dell'inversione di rotta, osservano i sindacati molisani...). Detto inoltre che "l'espansione del credito all'economia si è rafforzata, riavvicinandosi alla dinamica rilevata nel Paese e nel Mezzogiorno", l'istituto osserva che a muovere il mercato del denaro hanno contribuito "sia la ripresa dei prestiti alle imprese, seppure limitata a quelle di maggiori dimensioni e ai settori manifatturiero e terziario, sia l'ulteriore espansione dei prestiti alle famiglie, alimentati dai mutui per l'acquisto di abitazioni e dal credito al consumo".
Tutti aspetti che lo studio tratta e che si possono approfondire leggendo il rapporto della Banca d'Italia che alleghiamo di seguito.


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