Data: 28/07/2015
No allo scioglimento del Corpo Forestale, presidio di legalità nella Regione dei Parchi
La manifestazione di Roma, i contratti pubblici e la nota di Carmine Ranieri
L'appuntamento è per domani a Roma, dinanzi al ministero per la Pubblica Amministrazione, dove si terrà la manifestazione organizzata per sollecitare il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici e contro lo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato. Un appuntamento al quale una delegazione abruzzese della Fp-Cgil del Corpo Forestale non potrà mancare, e che è stato preceduto oggi dal coordinamento dei forestali della Fp abruzzese alla presenza della responsabile nazionale del sindacato Francesca Fabrizi. Sin qui la conferma della protesta nella Capitale, e tuttavia Carmine Ranieri, il segretario generale della Fp Abruzzo, ci ricorda che accanto al problema fondamentale del rinnovo contrattuale ce n'è un secondo molto importante: il disegno di legge della ministra Madia che riforma la pubblica amministrazione e che prevede (articolo 7) lo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato con l'eventuale assorbimento delle sue funzioni in quelle di altre forze di polizia. <L'Abruzzo - osserva Carmine Ranieri - regione dei Parchi ma con alle spalle una triste tradizione di reati ambientali (dalla discarica di Bussi agli scarichi inquinanti nei fiumi e in mare, all'abbandono di rifiuti, solo per citarne alcuni) è particolarmente interessato a scongiurare tale soppressione. Dopo il caos delle funzioni gestite dalle province - continua - che già oggi in parte non sono più garantite, ora si procede a smantellare il Corpo Forestale dello Stato. Ancora una volta il governo parla di "riforme" utili al paese e promette più efficienza ed efficacia, ma di fatto viene smentito persino dal Capo della Direzione Nazionale Antimafia, Franco Roberti, che in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha espresso la sua ferma contrarietà alla paventata soppressione del Corpo forestale dello Stato. E questo perché una tale riforma significherebbe togliere all'autorità giudiziaria l'unico organismo investigativo in materia ambientale che disponga delle conoscenze, delle esperienze, del know-how e anche dei mezzi per poter smascherare i crimini ambientali>. |
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