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Data: 27/03/2017

Politiche sociali: anche in Abruzzo tagli inaccettabili

Politiche sociali: anche in Abruzzo tagli inaccettabili
I sindacati: “E’ la prefigurazione dello smantellamento dei servizi pubblici?”. Al contrario vanno potenziati welfare e sanità

Il governo e le Regioni hanno raggiunto l'intesa per una riduzione del Fondo sanitario nazionale pari a 485 milioni. Il calo delle risorse per la regione Abruzzo si attesterà intorno ai 52 milioni. Alla decisione di diminuire le risorse destinate alle regioni si aggiunge il taglio di oltre 200 milioni sul Fondo per le politiche sociali e la non autosufficienza. Sono stati ridotti anche i fondi per i libri di testo, il sostegno agli inquilini poveri, l'edilizia sanitaria e scolastica. Sono le persone anziane non autosufficienti, i disabili, i bambini poveri, i cittadini più deboli e bisognosi di assistenza e di cure che subiranno le politiche dei tagli.
"È una decisione grave e inaccettabile, che chiama in causa tutti i livelli istituzionali che l'hanno condivisa - denunciano i sindacati - le ripercussioni sulla nostra regione saranno pesantissime". Nonostante le recenti rassicurazioni da parte del ministro Poletti, del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e dell'assessore regionale per le Politiche Sociali dell'Abruzzo, Marinella Sclocco, circa la volontà di ridimensionare i tagli, ad ora non ci sono atti ufficiali conseguenti a tale volontà. Se dovessero permanere i tagli le ripercussioni saranno pesantissime:
- si calcola che i tagli del Fondo nazionale delle politiche sociali comporteranno una diminuzione di risorse da 311 a 99 milioni, che si traduce in un pesante peggioramento dell'attuale finanziamento. I fondi inoltre sono già insufficienti e necessitano di essere incrementati e non ridimensionati.
- nella Regione Abruzzo passeremo dagli attuali 6.900.000 euro a 2.200.000 euro. L'impatto sulle disponibilità dei Piani di Zona e sugli incentivi per la gestione associata sarà drammatico. I Piani di Zona vedranno ridimensionati i finanziamenti complessivi di 4,5 milioni e gli incentivi per la gestione associata si ridurranno a circa 120.000 euro. "E' la prefigurazione dello smantellamento dei servizi sociali pubblici?" si chiedono i sindacati abruzzesi.
Contro queste inaudite scelte i pensionati, i lavoratori e i cittadini si mobiliteranno a livello regionale. Le segreterie regionali confederali Cgil, Cisl e Uil, unitamente ai segretari regionali dei sindacati dei pensionati e della Funzione pubblica, per il rilancio del welfare sociale e sanitario pubblico e a garanzia dei diritti delle persone - e a sostegno di un nuovo sviluppo per il nostro Paese - nei prossimi giorni riuniranno gli organismi regionali per indire una prima iniziativa, una manifestazione regionale contro la politica dei tagli del governo e l'inerzia della giunta regionale dell'Abruzzo.

 

Cgil, Cisl, Uil Abruzzo          Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp Abruzzo          Fp-Cgil, Fp-Cisl, Fp-Uil Abruzzo


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